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IN USCITA | Il cammino di Brunori Sas

alfredo sprovieri
alfredo sprovieri
Gennaio31/ 2014

brunori santiago

Il cammino di Brunori riparte. Il 4 febbraio l’uscita del nuovo disco e la presentazione nelle librerie, poi un lungo tour che riporta la Sas cosentina sui palchi indipendenti delle principali città italiane (scopri tutte le date QUI). “Vol. 3, Il Cammino di Santiago in Taxi” undici brani di cui si è parlato con la stampa nella sede della Picicca, la piccola impresa meridionale di via Galluppi a Cosenza. Il canzonarsi prende il posto alla canzone. Dario Brunori accarezza il coccodrillo di pezza sulle ginocchia e risponde alle domande di Ester Apa scrutando le pizzette: il miglior modo di mostrarsi a tutto tondo. Si parla delle 11 canzoni brani come dell’emersione repentina da 11 tuffi in una poetica che fa di tutto per risultare vera, ma che non si prende mai sul serio.

ARRIVEDERCI TRISTEZZA Il primo brano, quello che ha dato il mood all’album, quello a cui il cantautore si dice più affezionato. La canzone madre che ha dato vita alle altre, compresa quella in cui canta la madre. “Mi spiace mio caro intelletto, vattene a letto e dormici su | che forse il tuo mondo perfetto non è perfetto come dici tu | scusa mio caro cervello, sei come un fratello ma adesso anche tu | levami questo fardello che voglio provare a volare lassù”.  La tenerezza – che non durerà – del pianoforte accompagna l’inizio del viaggio dentro se stessi, il compatirsi di ragione e sentimento che modellano la singolare coscienza di sé che, direbbe qualcuno, prende vita quando un giorno, vista l’ora, sta per finire e un altro, vista l’ora, sta per iniziare.

COMUNICAZIONE DI SUCCESSO Trovare contenitori adeguati e alternativi al palco per far conoscere questo nuovo lavoro non è cosa facile. Sul divano Picicca si è parlato della difficoltà di raccontare il cantautorato in televisione, della volontà di risultare veloci ma di abbandonare quella necessaria fretta di comporre prodotti musicali aderenti alle esigenze dell’ambiente discografico. Dopo lo sfiancante successo dei primi album e soprattutto di un lunghissimo tour, l’esigenza della Brunori Sas infatti era quella di trasferire la verve dei live in un disco che contenesse sound di fattura, ma che allo stesso tempo risultasse non artefatto. Perciò ci si è affidati per la prima volta ad una expertise esterna al progetto Picicca, una ricerca che ha trovato nel mostro sacro nippomeneghino di Taketo Gohara l’uomo giusto e nell’ex convento dei cappuccini a Belmonte Calabro il posto giusto. Due settimane a lavoro con lo studio mobile di Vinicio Capossela, un corposo lavoro di provini sui pezzi e poi pochi “take” per dar vita al Vol.3 e ad un’esperienza di comune della musica e della cucina che molto racconta di un insieme di artisti che cresce come una famiglia (guarda il “dietro le quinte” su Repubblica.it). Con il brano Mambo Reazionario, fra le risa ci si piega al matrimonio e al divano cammellato infatti. “Cullavi tanti sogni e ora culli un altro figlio | Falce e mirtillo e non ti preoccupi più”. Il brano sta girando nelle radio e sarà il primo a diventare videoclip con un progetto curioso, nel quale per la prima volta non comparirà la band.

brunori il cammino

DARIO E BRUNORI Di Kurt Cobain si è già parlato tanto; già lanciato sulla home del Corriere della Sera, è il primo pezzo che entra a piene mani nel discorso fra Dario e Brunori, tema ricorrente dell’album. Come stare in piedi su un piedistallo senza paura di cadere, con la premura di rimanere con qualcosa da dire a qualcuno; se poi volete dividere il pensiero in stagioni, fate che ognuna racchiuda le altre. Con la graziosa Quattro volte ci si avvia a metà dell’album con la semplicità propria del Volume Uno. Dissotterrate chitarra Supersantos e Padre Pio, quest’ultimo ritorna in scena prepotente (il frate di Pietrelcina è evocato in ogni album di Brunori Sas) con l’esilarante Santo Morto, arrivano poi il Manto Corto e Maddalena e Madonna a ricordarci che la band ha composto tutto in una chiesa con un lavoro spirituale indiscutibilmente maturo, da team. Il post it che Dario lascia a Brunori prima di suonare Pornoromanzo, La Vigilia di Natale e Sol come sono sol, si chiama Nessuno, e tutte insieme sono l’antidoto al cinico romanticismo e al romantico cinismo che collega l’album ai Poveri Cristi e a tutta la pluripremiata biografia della vicenda cantautorale di Brunori e soci. Non mancano interessanti sperimentazioni artistiche per il futuro, alle quattro del pomeriggio sono già in sale per le prove e in tour ci sarà davvero da divertirsi.

SANTIAGO E IL TAXI Con la spiritualità laica e new age racchiusa nella citazione a Coelho si chiude tutto ciò che ti divide dalle pizzette, abbracciando la tematica per nulla banale dell’album. Il viaggio interiore che vorremmo compiere senza pagarne il prezzo in termini di sacrifici. Il desiderio di emozioni continue e la razionalità del legame duraturo. L’eterno braccio di ferro fra libertà e sicurezza. Ascoltando Il Cammino di Santiago in Taxi di Brunori Sas qualche sociologio amante del concetto di modernità di Bauman potrebbe inventarsi la definizione di cantautorato liquido.

 

ASCOLTA IL DISCO SU ROCK.IT: 

(cliccando sulla copertina dell’album)

 brunori vol 3

alfredo sprovieri
alfredo sprovieri

Nel 2002 ha fondato "Mmasciata". Poi un po' di tv e molta carta stampata. Più montano che mondano, per Mimesis edizioni ha scritto il libro inchiesta: "Joca, il Che dimenticato".

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