C’ha messo di nuovo il cuore. Il campione del mondo 2006 Gennaro Ivan Gattuso, nativo di Schiavonea di Corigliano, calcherà il terreno del San Vito di Cosenza mercoledì 23 gennaio alle 18 con il suo Sion, in un incontro amichevole con il Cosenza. Il ricavato della partita andrà in beneficenza ai terremotati del Pollino.
La squadra elvetica nella quale milita il centrocampista calabrese è in ritiro a Corigliano Calabro, in attesa che riprenda il campionato della massima serie svizzera, sospesa fino a febbraio per la pausa invernale. L’attuale squadra di Rino Gattuso e del vulcanico presidente Christian Constantin è, nel campionato svizzero, ad un punto dalla zona Champions League e a cinque punti dalla vetta, occupata dalla squadra del Grasshoppers.
L’incontro amichevole, in programma alle ore 18,00, è stato organizzato dalla Società del Presidente Eugenio Guarascio insieme all’Amministrazione comunale cosentina, che ha fatto sapere che l’incasso sarà devoluto agli interventi per la ricostruzione del centro del Pollino dopo il sisma che lo ha colpito il 26 ottobre dello scorso anno.
Non sarà la sola iniziativa pro-Pollino della settimana. Organizzata infatti da una rete di associazioni di Cosenza e Mormanno, domenica 20 gennaio 2013 si svolgerà una giornata di solidarietà e vicinanza alle popolazioni del Pollino colpite dal terremoto. Sarà una giornata di festa e di scambi, di discussioni e di incontri, di spettacoli per bambini, di conoscenza della storia e dei paesaggi di quei luoghi, di convivialità, musica e cultura per manifestare comunanza e prossimità agli abitanti del Pollino.
A Mormanno non c’è solo Protezione Civile, Esercito, Vigili del Fuoco e Forestale, né si parla solo di emergenza. A Mormanno, insieme al dolore e alla paura, che vogliamo con-dividere, ci sono uomini e donne che non hanno aspettato nessuno per prendersi cura delle piazze e dei vicoli come dei bimbi e degli abitanti. A Mormanno ci sono cittadini che hanno la volontà
di decidere da sé e desiderio di opporsi al destino di spopolamento e abbandono di quei luoghi.
“Soprattutto – scrivono gli organizzatori – vogliamo che non si disperdano le relazioni e i legami sociali che costituiscono la vera ricchezza delle nostre comunità e che hanno al centro la cura dei luoghi e del territorio”.
Per saperne di più: http://www.ciroma.org/site/archives/10339