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IL RICORDO | Luigi Intrieri, la vita in un momento

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Febbraio21/ 2017

di Andrea Bevacqua

A Luigi Intrieri non potevi non volergli bene. Non importa a quanti anni tu lo avessi conosciuto, Luigi era un punto fermo, anzi il punto fermo dell’Azione cattolica cosentina, prima o poi te lo saresti trovato inevitabilmente davanti. A me successe molto tardi, mi sembra di averci scambiato le prime parole nel 2001 ma i ricordi vanno molto più indietro, alle prime Feste del Ciao diocesane. Avvolto nel cappotto, con in testa il berretto, i capelli bianchi, gli inseparabili occhiali e la spilletta dell’Azione cattolica sempre al bavero della giacca. Luigi pareva non avere un’età e difatti era così. Saputo della sua morte, con gli amici di Ac più stretti, faticavamo a dargli un anno di nascita arrivando alla conclusione che per lui tutta questa faccenda sarebbe stata davvero irrisoria e secondaria. Luigi infatti per molti aspetti era più giovane di tanti di noi messi insieme, una capacità unica nel saper leggere il presente e il contesto che ci circonda, parlarci era sempre un piacere anche quando le opinioni erano differenti. Cristiano non per ostentazione ma per essenza e sostanza, antifascista, studioso e storico, insegnante e formatore, di estrazione politica popolare, rappresentava l’uomo continuamente alla ricerca, l’ “Homo viator”. Ha vissuto una esistenza intera nella coltivazione dei rapporti umani, nella formazione di nuove coscienze cristiane o laiche, un’attenzione alla didattica, l’aula e la classe viste come laboratorio di crescita e sperimentazione. La prima volta che andai ad insegnare mi regalò un suo libro edito dalla Sei, “La programmazione scolastica” e mi disse: «gli alunni sempre disposti a ferro di cavallo, tutti si devono sentire al Centro».

16924167_1618295414853854_1328700923_nLuigi era un esempio di passione civile, religiosa e politica, con la p maiuscola. Noi più giovani lo avemmo come presidente nei primi anni di Fiera InMensa, negli anni in cui si iniziava a parlare di accoglienza e di politiche migratorie, sempre attento all’elaborazione dei comunicati e alle esperienze che venivano condivise con altre associazioni laicali e religiose. Luigi sapeva bene che l’associazionismo e le reti andavano coltivate, lo aveva imparato da piccolo nei circoli dell’Azione cattolica, quelli minacciati e perseguitati dal fascismo, ecco perché la sua azione era sempre tesa al dialogo. Un impegno antifascista e politico che si era materializzato nel suo mandato da sindaco di San Pietro in Guarano e nell’animazione dell’ Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo. Una memoria vivente la sua, fatta di tanti percorsi, di tante storie, di tanti incontri uno su tutti Don Carlo de Cardona, un pionere del movimento cattolico a Cosenza, un sostenitore del credito cooperativo, una pietra miliare della cooperazione locale. Oggi rimane il dolore ma anche una grande eredità. Luigi ci lascia un archivio diocesano curato per decenni con l’amore tipico che il padre sa dare al figlio, centinaia di fascicoli messi a disposizione della comunità, una immensità di notizie e di testate di giornali che non di rado Luigi metteva sapientemente insieme, un esempio su tutte tra le sue pubblicazioni “La Storia dell’Azione cattolica cosentina”, un libro fondamentale per capire i cambiamenti del nostro territorio, del ruolo del laicato nella Chiesa e nella società. Ed è proprio nelle ultime righe del libro l’eredità del pensiero e dell’azione di Luigi: «Lo storico ha terminato il suo lavoro ma il socio di Azione Cattolica avverte il bisogno di aggiungere qualcosa. […] In altri termini oltre all’azione individuale compiuta dai soci nel loro ambiente di vita, l’Ac di Cosenza dovrebbe operare nella società comunitariamente…». Un’attenzione mai sparita dall’orizzonte di chi c’è stato, di chi c’è e di chi ci sarà! “A nu certu momento”, buon Cammino Luigi!

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Il collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.

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