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Sorrida il turista

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Agosto28/ 2012

canadair roccella

di S. Alfredo Sprovieri

Goletta, canadair, schiumetta, Salerno-Reggio, autoricambi, colazioni, bibite, panini, cresimoni, gioielli, tagli di capelli. Sempre le stesse cose, se non fosse per ammazzatine e aria condizionata si morirebbe di caldo e noia a leggere e scrivere dell’estate in queste desolate lande.

Per una volta bando alle ipocrisie: sono i prodotti delle scelte razionali degli sciagurati che campano sfruttando le risorse di questa terra. Emergenze fruttifere e necessarie allo status quo. Perché non provano a pagare gli stagionali dei boschi in base agli incendi prevenuti e non agli ettari di terreno riportati in vita dopo i roghi? Perché non provano a distribuire i finanziamenti per gli eventi agli enti che si uniscono e programmano una stagione di qualità non sovrapponendo le date, invece di finanziare la sagra dell’inverosimile elevata a sistema culturale? Perché invece di pendere dai rapporti ambientalisti ad orologeria magari un assessorato ad hoc non si occupa di monitorare le depurazioni delle acque territorio per territorio? Perché magari un ministero ad hoc non si occupa dei lavori autostradali e della mobilità alternativa?

Semplice: non conviene invertire queste tendenze perché si invertirebbe anche il flusso dei consensi politici. Me ne sbatto della gallina domani se le elezioni sono oggi, funziona così il complesso sistema di idee cettoqualunquistico, anch’esso necessario ad un meccanismo più ampio. La clientela è una raffinata strategia di ricatto politico che tiene in scacco tutto il potenziale turistico di questa regione. La gran parte dei giornali e delle tv locali non lo dicono perché in un modo o nell’altro sono al soldo di questo grande nulla. 

Agosto si era aperto con la battaglia del consigliere regionale Rappoccio a difesa dei livelli occupazionali nella Forestale. Le stesse pagine che ospitarono quell’accorato appello domani parleranno del suo arresto per voto di scambio. Del resto non serve aspettare che i timidi e sporadici tentativi della magistratura facciano in qualche modo chiarezza, i calabresi conoscono benissimo i nomi dei responsabili, visto che continuano a votarli. Sul turismo però servirebbe uno scatto d’orgoglio culturale. Liberati dai diversivi sul mare sporco e i boschi in fuoco, dovremmo, magari in tempi non sospetti, ragionare tutti invece sulle persone, su cosa le muove verso di noi, non solo fisicamente. Quello sarebbe un dibattito interessante. Perché i viaggiatori partono per partire, ma il turista è un’altra cosa. Il turista è una cultura, amano dire a latitudini lontane. Un mondo al quale non riusciamo ad ammiccare, vero. E fosse quello riassunto in questa frase, il messaggio e valore principale della campagna di comunicazione turistica 2012 della Regione Calabria, ci faremmo una ragione della sua inutilità. E invece dire “Sorridi al turista” non solo è autoreferenziale e improducente, ma rischia di diventare una beffa tanto quanto il “Mare da bere”. A Selva di Progno, nel Veronese ancora legato alle tradizioni cimbre, leggi appena arrivato la scritta “Amore a prima vista” e chi me l’ha raccontato dice che pare leggerti nel pensiero. Ammicca parecchio, tanto che andiamo su Google a farci un giro. Dopo un paio di click scopriamo la tradizione del trombino, e non sappiamo quanto il turista di Selva di Progno possa farsi attrarre dalla signora Briatore che sorride dicendogli “sorridi al futuro”. Sappiamo che la migliore pubblicità per un posto è un turista che sorride. E roba per sorridere, in mezzo a tutta questa meraviglia naturale, ne resta poca. 

La Calabria basta girarla, obiettivamente i problemi in mezzo alle bellezze sono tanti, e i calabresi ci si barcamenano come in un testo di Leonida Repaci. A proposito, vediamo se con un altro click scopriamo se c’è qualcosa da visitare nella sua casa museo di Palmi. Non lo aggiornano da anni, torniamo allo spot condito di miss e comici del Bagaglino tranne che nella sequenza che inizia al secondo numero 21, un inno ai manuali di pubblicità occulta materializzatosi sul desktop della hall di un noto albergo del Crotonese. Diciamo che si poteva fare di meglio, o scriviamo proprio che si tratta di robaccia? Decidetelo voi, tanto ormai la stagione turistica sta scemando e parlare solo di questo spot sarebbe persino ingeneroso, visto che si tratta di un piccolo pezzo (da, pare 120mila euro) di un bando che ha messo in campo 6 milioni di euro per il 2012 e il 2013.

Nemmeno con seicento milioni potrebbero farcela a convincere a tornare i turisti che abbiamo visto, nelle più rinomate località di montagna e di mare, prendere le multe con il trucco dei parchimetri fuori uso solo negli orari in cui l’unico bar che vende i tagliandi resta chiuso. Robe dell’altro mondo che possiamo testimoniare avendo girando in lungo e largo una regione abituata ad accogliere il viandante e a diffidare del turista, quasi come se il servizio che chiede di ottenere in cambio di soldi sia una nuova forma di dominazione. Perciò rimane impervio il cammino per raggiungere tutti quei posti che in Calabria continuano a rimanere meravigliosi nonostante tutti i problemi; provate con la guida multimediale della Michelin a vedere cosa deve fare un turista appena atterrato a Lamezia sapere e poi vedere l’isola di Dino, i ruderi di Roccella o la natura selvaggia delle Sile. Caccia al tesoro è dire poco: dopo un’Odissea del genere se gli pure sorridi si sentirà preso per il culo.   &

 

 

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