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IL RAPPORTO | Ma quale invasione? Dall’Italia se ne vanno tutti

mmasciata
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Dicembre09/ 2014
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Secondo i dati Istat nell’ultimo anno è aumentata del 20% la quota di italiani che lasciano il paese

Diminuisce l’immigrazione e aumenta l’emigrazione. Questi gli inconfutabili dati resi noti da una serie di rapporti che svelano la verità sullo stato di crisi demografica e migratoria del nostro paese. L’Istat ha pubblicato infatti il rapporto sulle migrazioni internazionali e interne nel 2013, che calcola gli arrivi e le partenze rispetto all’anno precedente.

Si scopre che nel 2013 l’immigrazione è diminuita del 12,3 per cento. I cittadini stranieri residenti registrati erano 307mila, 43mila in meno rispetto al 2012. La comunità straniera più rappresentata rimane quella romena, con 58mila persone, poi quella del Marocco (20mila), della Cina (17mila) e dell’Ucraina (13mila).

Sale invece il numero di cittadini stranieri che lasciano l’Italia: il 14,2 per cento ha cancellato l’iscrizione all’anagrafe italiana. Aumentano gli italiani che decidono di trasferirsi all’estero: sono stati 82mila, con una crescita del 20,7 per cento rispetto al 2012. Gli italiani che sono tornati in Italia dopo un periodo di residenza all’estero sono 28mila, mille in meno rispetto al 2012. Il 31 per cento di chi emigra ha una laurea. Oltre seimila laureati sono rientrati nel nostro paese nel 2013, ma 19mila si sono trasferiti all’estero. Le mete principali degli italiani che emigrano sono Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia, paesi che accolgono oltre la metà dei flussi in uscita.

Quanto costa tutto questo? Un altro interessante studio è stato condotto dalla fondazione Leone Moressa – un istituto di studi e ricerche nato nel 2002 – che ha realizzato il bilancio economico della presenza degli immigrati in Italia.

La ricerca, “L’economia dell’immigrazione: costi e benefici”, rivela che il contributo da parte degli immigrati all’economia del Paese è pari a quasi 4 miliardi di euro ogni anno. Nel 2012 lo Stato italiano ha speso 12,6 miliardi per l’arrivo di nuove famiglie di immigrati sul suolo italiano, compresi gli oneri per i servizi sanitari (3,7 miliardi), educativi (3,5), servizi sociali (0,6), alloggi (0,4), giustizia (1,8), spese del ministero degli Interni per la gestione (1,0) e trasferimenti economici (1,6).

Calcolando che la spesa pubblica in Italia è stata di 800 miliardi, i costi dell’immigrazione sono stati l’1,57 per cento della quota complessiva.Più residenti, però, vuol dire anche un numero più alto di redditi tassabili. I contribuenti “nati all’estero” sono passati da 3,24 milioni a 3,54. Nel 2012 costituivano l’8,5 per cento dei soggetti tassati.

Lo Stato, nel 2012, ha ottenuto 16,5 miliardi di euro dagli stranieri. Di questi, la maggior parte derivano dal pagamento dell’Irpef (il gettito è stato di 4,9 miliardi di euro), seguito dall’imposta sui consumi (1,4 miliardi), sugli oli minerali (0,84), su Lotto e lotterie (0,21) e per tasse e permessi (0,25). A questi 7 miliardi totali vanno aggiunti 8,9 miliardi di contributi previdenziali. Il totale delle entrate è stato quindi di 16,5 miliardi, che coprono con scarto i 12,6 miliardi di spesa pubblica. I cittadini stranieri hanno quindi fruttato 3,9 miliardi di euro all’economia del Paese.

Gli immigrati creano anche lavoro. In Italia possiedono l’8,2 per cento delle aziende totali e, grazie a queste, producono 85 miliardi di valore aggiunto. Mentre il bilancio delle attività italiane è negativo (50mila imprese hanno dovuto chiudere con la crisi), gli stranieri hanno investito tanto da ottenere 18mila imprese in più dell’anno precedente. Questo non significa che l’immigrazione incontrollata, senza diritti e politiche efficaci di integrazione, non crei dei costi sociali. La situazione di degrado e sfruttamento criminale delle politiche migratorie genera le sacche di intolleranza venute a galla negli scorsi mesi e non manca chi ci specula, come ha dimostrato la maxi inchiesta Roma Capitale. Anche l’ignoranza fa la sua parte: gli italiani sono infatti il popolo peggio informato tra i cittadini di 14 Paesi presi in esame. Credono per esempio che il 30% della popolazione sia composta da immigrati. In realtà si tratta del 7%.

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Il collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.

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