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ESCLUSIVA | Giovanni Impastato: Mafia Capitale è una montagna di merda (AUDIO)

Matteo Dalena
Matteo Dalena
Dicembre14/ 2014


di Matteo Dalena

Il problema è che in questo paese si è persa la coscienza antifascista, e in larga parte anche quella antimafiosa. Giovanni Impastato in collegamento telefonico con Mmasciata.it parla da uomo di sinistra, e fa risuonare le parole del fratello Peppino in una fase in cui di esempi di coraggio cristallino come quello del poeta, giornalista e militante ucciso da Cosa Nostra a Cinisi il 9 maggio del 1978 ce n’è davvero bisogno. Giovanni parte proprio da un episodio avvenuto di recente in Calabria, che l’ha molto turbato. Lo scorso 5 dicembre a Verbicaro, piccolo centro del Tirreno cosentino, il sindaco Francesco Silvestri – eletto in una lista civica di ispirazione di centrosinistra – ha deciso di concedere l’uso della sala-centro di educazione ambientale che porta il nome di Giuseppe Impastato ai militanti locali della nascente sezione di Forza Nuova, notoriamente organizzazione politica di ispirazione neo-fascista. In paese si è cercato di minimizzare l‘accaduto, per il fatto che si tratta dell’unica sala pubblica disponibile per riunioni di chi non ha ancora una sede propria, ma Giovanni Impastato ritiene l’accaduto lo stesso una grave leggerezza istituzionale:

– Peppino Impastato era una figura antifascista, su questo non ci sono dubbi. Si è persa la coscienza antifascista, non c’è più riguardo per la Costituzione, ma soprattutto per la democrazia. Io sono convinto che le forze antidemocratiche non dovrebbero avere quantomeno quegli spazi che ci siamo conquistati con tanti sacrifici e pagando un grosso tributo di sangue come Peppino. Lo considero un gesto grave, una forma di provocazione.

Una coscienza coerentemente antifascista è annichilita così, secondo Impastato, nell’indistinto di un panorama politico dai colori sempre più sfumati, dai contorni e dalle appartenenze sempre meno marcati. La Calabria non si sottrae a queste dinamiche, anche se  «non possiamo dire però che tutto è rimasto come prima. Io penso che anche in Calabria c’è stato un mimino di rinnovamento, anche dalle urne è venuto fuori qualcosa di positivo. È una Calabria che sta sviluppando dentro di sé un minimo di coscienza critica nei confronti della ʼndrangheta».

Il peso del malaffare sulle urne calabresi, non immediatamente quantificabile in termini percentuali, è contenuto tutto nella storica frase di Giovanni Falcone secondo cui la mafia, sgombera da ideologie e appartenenze, «insegue solo i soldi». Lo cita Impastato, secondo il quale l’ideologia equivarrebbe all’estremo argine, ormai in macerie, contro il dilagare di malaffare e corruzione:

Si è persa quella coscienza di militanza politica e di coscienza critica che faceva parte della cultura di sinistra. Io che sono e rimarrò sempre di sinistra, malgrado tutto. Ciò significa portare avanti una battaglia dal basso che è una battaglia per i diritti, una battaglia per la legalità che non significa soltanto rispetto delle leggi ma della dignità umana e dell’uomo, significa sviluppare sempre di più una certa coscienza critica contro la mafia. La sinistra dovrebbe organizzare i precari, i disoccupati, i senza casa, cercare di dare tantissimo spazio a quei movimenti protagonisti dei conflitti sociali.

L’astensionismo emiliano e calabrese è per Giovanni Impastato segnale di declino della politica e pericolo per la democrazia ribadito, semmai ce ne fosse bisogno, dagli esiti e dagli arresti di questi giorni, relativi all’inchiesta “Mafia Capitale”:

– I fatti di Roma sono vergognosi perché cambia amministrazione comunale ma in realtà non cambia nulla. Fascisti e mafiosi facevano affari con l’amministrazione di centro destra e continuavano a farlo con un’amministrazione di centro sinistra.

Infine il ritorno sullo sgradevole episodio di Verbicaro, segno evidente della volontà di rimarcare la totale mancanza di sensibilità di un ceto politico ormai privo di certezze e pilastri ideali sui cui basare un’idea di cambiamento: «Di fronte a questi fatti – conclude Impastato – come facciamo a costruire una coscienza antifascista e antimafiosa nel nostro paese?»

Matteo Dalena
Matteo Dalena

Storico con la passione per la poesia, imbrattacarte per spirito civile. Di resistenza.

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