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ESCLUSIVA | Don Ciotti: «Presidente Mattarella, stia attento ai cortigiani» (VIDEO)

mmasciata
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Febbraio03/ 2015


Il nuovo presidente «Stia attento ai cortigiani e a quanti adesso gli diventeranno amici. Che continui ad essere quello che è sempre stato, una persona di grande intelligenza, sobrietà, attenzione, non uomo delle parole ma dei fatti, nel suo percorso e nella sua professione». Da Villaggio Mancuso, cuore innevato della Calabria, Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, intervenuto alla tre giorni di formazione regionale, rivolge al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’augurio per un mandato di grande responsabilità. Un mandato quello che si è avviato oggi, secondo Don Luigi segnato però da quella forte «preoccupazione per alcune riforme in atto che vogliono spolpare il ruolo del Capo dello Stato» quando invece «il nostro primo cittadino dovrebbe avere qualche strumento più per controllare gli altri segmenti della politica».

Una politica che ritorni etica, nella visione di Don Ciotti, anche e soprattutto in Calabria dove tiene banco la polemica per la dura presa di posizione dell’associazione sulle nomine, definite contraddittorie proprio nell’etica, della nuova giunta regionale. Don Luigi ha aggiunto queste parole a quelle dei suoi associati: «Dobbiamo restituire dignità alla politica, e la prima forma di dignità è guardare nelle nostre coscienze. Ha fatto bene il ministro Lanzetta che arriva con la sua espressione di donna che ha lavorato, chiamata a un ruolo di ministro, vuole tornare nella propria terra per portare il suo contributo ma ha la dignità di dire “non posso confondermi dove ci sono delle ombre, delle ambiguità”».

Al tavolo con Don Ciotti e il procuratore di Reggio Cafiero De Raho
Al tavolo con Don Ciotti, Antonio Tata (Libera Crotone) e il procuratore di Reggio Federico Cafiero De Raho

C’è poi la Chiesa, quella nota pastorale sulla ‘ndrangheta “Testimoniare la verità del Vangelo”, pubblicata agli inizi di gennaio dalla Conferenza episcopale calabra. Qui Don Ciotti è piuttosto critico: «Era un po’ deboluccia». Lo comunica all’assemblea del sabato, che ha registrato tra gli altri l’intervento del procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, ma lo ribadisce a chiare lettere ai nostri microfoni: «I segni sono importanti. I documenti hanno il loro valore, tracciano delle linee come quanti oggi fanno codici etici. Tutti oggi fanno codici etici ma il primo codice etico è nella propria coscienza, nell’assunzione della propria responsabilità, rendersi conto dei propri atteggiamenti, parole, comportamenti». In tal senso, Don Ciotti si dice cultore della Parresia,che letteralmente significa “libertà di dire tutto”, senza mezze misure e attraverso parole chiare: «Abbiamo avuto troppe volte troppa prudenza, troppa tiepidezza, dobbiamo insegnare al coraggio ad avere più coraggioBen vengano le pastorali ma che siano molto più forti, molto più radicali, molto più coraggiose».

Il presidente di Libera in tre giorni si è interessato a tanti drammi sociali della Calabria, come il rischio idrogeologico e infine ha affrontato quello probabilmente più doloroso: il lavoro.  «C’è tanta fragilità, disperazione, è allora fondamentale che il Paese debba investire sulla dignità delle persone tramite lo strumento del lavoro – ha spiegato Don Ciotti – non abbiamo bisogno di elemosina, la gente chiede diritti, dignità, chiede di potersi riscattare con il lavoro. È per questo che Libera porta avanti la campagna “Miseria Ladra”, per ridare dignità attraverso il lavoro e le vite delle persone. In questo momento di difficoltà finanziaria le mafie reclutano giovani perché hanno una marea di denaro e quei buchi che vengono portati tramite operazioni ed arresti vengono subito riempiti. Si trova tanta manovalanza e tanti che per quattro soldi sono disposti a tutto. La lotta alle mafie si regge dunque anche sulla gamba importante delle politiche sociali».

Don Luigi Ciotti chiede infine un’assunzione di responsabilità da parte di una società civile ormai consapevole «che il mondo finora conosciuto, quello fondato su una finanza mondiale proiettata su se stessa che ha garantito sempre i più forti e su un’economia che ha assassinato le dignità e le speranze di tante persone, è finito. Il prossimo dovrà essere migliore, a partire dalla Calabria».

Servizio a cura di Fabrizio Di Buono e Matteo Dalena 

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Il collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.

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