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L’INTERVISTA | Lercio: la Lorenzin anche stavolta ci ha superato

Carmen Baffi
Carmen Baffi
Settembre22/ 2016

È Lercio o non è Lercio? 70mila fan su Facebook e 15mila su Twitter. In poco tempo sono diventati un fenomeno virale sul web. Sono stati premiati, per la seconda volta consecutiva, al Macchianera Italian Awards come “Miglio Sito” e “Miglior Battuta”. Hanno ricevuto il “Premio Satira Politica” di Forte dei Marmi. Ora sbarcano al Teatro Rendano di Cosenza (23 settembre 0re 19) con uno spettacolo spumeggiante che sarà il fiore all’occhiello dell’area editori della nuova edizione del Festival del Fumetto. Ebbene sì, è proprio Lercio.

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La redazione di Lercio premiata ai Macchianera Awards

Patrizio Smiraglia mi risponde in mattinata dalla redazione di Lercio.it; domanda inevitabile: cosa pensi della vignetta di Charlie Hebdo su Amatrice e delle reazioni che ha suscitato in Italia?

«Ci sarebbe tutto un discorso da fare sulla satira, la tragedia o sulla tragedia + spazio-tempo come dice Luttazzi. La vignetta in sé è brutta. Diciamo che una vignetta simile fatta da un italiano sarebbe inconcepibile. Un francese, invece, essendo lontano dalle vittime, non le sente, non gli riguarda. Il tentativo di spiegarla il giorno dopo, non mi è piaciuto, perché se il significato era che ancora in Italia nel 2016 si muore per un terremoto, quando in realtà ci sarebbero tutte le tecniche antisismiche per evitare queste tragedie e quindi una critica all’Italia e al suo modo di fare politica o alla mafia, che si infiltra sempre negli appalti, il significato potrebbe essere anche accettabile. Ma nella prima vignetta questo significato non c’era. C’era solo uno sfottò alle vittime, che sono “schiattate” e sono diventate come una lasagna. È stata indelicata e non è stata salvata dal secondo tentativo».

Al di là dei troll, c’è ancora chi commenta e condivide i vostri link credendo siano notizie vere o, peggio, bufale: c’è rimedio per chi non capisce l’ironia?

«Ironia: devi arrivare a capirla. Comunque ancora non ci conoscono tutti, quindi una persona che si avvicina per la prima volta a un computer, magari anche di una certa età, è chiaro che ha difficoltà a distinguere cosa è vero da cosa è falso o cosa è scherzoso. Tra l’altro il linguaggio è molto simile a quello giornalistico, Lercio nasce per questo. Il fatto che qualcuno non capisca non è un buon motivo per non continuare a fare ironia anzi, dobbiamo continuare così la prossima volta potranno capirlo anche loro. Poi nel Paese c’è un grande problema di analfabetismo funzionale, oltre che digitale. Qualche giorno fa l’ISTAT ha certificato che in Italia c’è un 47% di analfabetismo funzionale: gente che legge un testo senza capire cosa ci sia scritto. Quindi parliamo di un Paese facilmente manipolabile dalla propaganda, anche televisiva oppure in questo periodo possiamo parlare di quella sul referendum, con cui si punta proprio sul manipolare la gente».

– I manifestanti pro Silvio pagati 10 euro a testa.

– Ma non si vergognano?

– Sì, per altri 10 euro.

(Patrizio Smiraglia)

Nell’ultimo periodo siete spesso superati dalla realtà: qual è la notizia che ti ha fatto dire: “Ah ma non è Lercio!”

«Sì. Di recente, ce n’è stata una, davvero assurda, sul Corriere Adriatico che diceva “Uomo nudo ruba un cavallo e scappa per i boschi: task force per fermarlo”; un’altra è stata la polemica su Gianni Morandi che va a fare la spesa di domenica: una così così stupida che voglio pensare che sia artefatta; ma soprattutto, in questi giorni, c’è la campagna del “Fertility Day” della Lorenzin, per esempio fra le ultime immagini ci sono le compagnie da frequentare e le cattive compagnie, di cui poi lei ha detto di non sapere niente e che addirittura  rimuoverà il dirigente – poverino! – ma la Lorenzin sta facendo figuracce una dietro l’altra! È tutto un modo di fare politica che crea una visione distorta della realtà, della società: i ragazzi veri non sono quelli delle pubblicità “belli” e “perfetti”».

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Lercio.it ha così preso in giro le discusse campagne pro fertilità del ministro della Salute

Lercio è un caso particolare, ma anche sul vostro sito la maggior parte dei lettori si ferma al titolo? Se sì, avete in mente qualche iniziativa per far rimanere di più il pubblico sul vostro portale?  

«Noi abbiamo le “ultim’ora” che si fermano al titolo e gli articoli lunghi. Sicuramente, dovremmo fare qualcosa per portare un po’ più di traffico sul sito, perché abbiamo dei numeri pazzeschi sulla pagina Facebook, ma non sul sito. Il fatto è che, purtroppo, molti lettori, anche i più affezionati non hanno ancora ben chiara la differenza tra ultim’ora (notizia breve) e articolo. Ancora molti mi chiedono perché a volte c’è solo la foto, perché non trovano la notizia. Stiamo facendo di tutto per chiarire questa confusione».

Siete partiti sfottendo i siti di informazione “fast food” e sensazionalisti, che dati avete nel pubblico giovane? Secondo te c’è speranza per la satira e la denuncia o andremo sempre peggio?

«Io spero ci sia un ritorno della qualità. Sarebbe più furbo per un editore puntare su questo, visto che ormai il trucchetto di scrivere i titoli sensazionalistici, titoli inutili, lo usano tutti. Purtroppo anche i grandi giornali, che si sono adeguati al ribasso, al “fast food”. Un’anticipazione della notizia nel titolo invece mi ingolosirebbe di più. Un giornale che si voglia distinguere dovrebbe puntare sulla qualità e dovrebbe dare una discreta spiegazione nel titolo e convincere con gli argomenti il lettore a cliccare sulla notizia. Sarebbe anche più facile, perché lo stratagemma del titolo sensazionalista ormai ha scocciato un po’ tutti».

Avete deciso di allargare la vostra comunità offline con un libro e uno spettacolo teatrale, com’è nata questa decisione, che aspettative avete?

«Noi abbiamo vinto il premio “Macchianera” del 2014 come “Miglior Sito d’Italia”, di sabato; e il lunedì siamo stati chiamati dalla “Rizzoli” per fare un libro. Eravamo contentissimi! In un mese abbiamo confezionato il libro, che è stato mandato in stampa; è uscito per Natale e poi la Rizzoli se l’è totalmente dimenticato, visto che non lo ha mai pubblicizzato. Quindi abbiamo iniziato noi a portarlo in  giro, organizzando varie presentazioni. Ma molti, molti dei nostri fan non lo sanno nemmeno che abbiamo un libro!  A giugno scorso comunque è andato in ristampa, perché siamo 40 ragazzi sparsi in tutta Italia, abbiamo fatto molte serate ognuno nelle proprie zone, nelle librerie e siamo riusciti a vendere tutta la tiratura, tanto che la Rizzoli l’ha ristampato, ma sempre per tenerlo in qualche cassetto, perché  se non ci pensiamo noi, nessuno ci aiuta!  Lo spettacolo invece è nato probabilmente da una partecipazione alla trasmissione di Serena Dandini e abbiamo visto che funzionava leggere le nostre notizie in studio. Poi abbiamo iniziato a proporla nei locali ed è andata bene. E alla fine abbiamo deciso di scrivere un copione, fatto dalle nostre notizie più varie rubriche, quindi un vero e proprio Tg satirico, fatto anche di un gioco interattivo con il pubblico, in cui si deve distinguere la notizia di Lercio da quella della stampa – per dire – “seria”. Ci stanno chiamando in molti, quindi sta andando bene».

Carmen Baffi
Carmen Baffi

Appassionata di lettura e scrittura, sognatrice e contemporaneamente pessimista cronica. Scriveva Leopardi: “Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino.” Poi è morto.

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