di Salvatore Intrieri
Come accade ogni anno, l’arrivo dell’autunno coincide con il dilagare del meteo terrorismo, il dilagare di allerte meteo le fa diventare una specie di normalità ed eventi seri come quello che ha interessato la Sardegna finiscono per essere sottovalutati. Dopo il fenomeno “Cleopatra”, cercando di elaborare una tendenza più consone ad una scienza come la meteorologia , entriamo nel dettaglio di quello che siamo riusciti ad elaborare insieme ai colleghi di www.cosenzameteo.it e tenendo conto di alcuni indici tele connettivi e del confronto con gli anni precedenti.
La linea di tendenza è stata costruita in modo semplice, proprio per permettere a tutti di seguire il possibile evolvere del prosieguo della stagione autunnale-invernale.
Gli indici presi in considerazione sono i seguenti : OPI +, AO +, NAO +, QBO + , ATTIVITÀ SOLARE + DI –, con annesso nino debole.
Cosa vuol dire tutto ciò? Che con tali indici tendenti tutti al positivo con un’attività solare maggiore in un periodo di minimo (solare) si possono creare delle condizioni esclusive per la nostra penisola ed in particolar modo per la Calabria.
La tendenza a prima vista appare scontata, chi mastica un po’ di meteorologia andrebbe a parlare di inverno assente con fasi anticicloniche predominanti, e quindi bel tempo ad oltranza e pochissime occasioni per freddo e neve, ma attenzione, perché non è proprio così.
Sicuramente avremo un fine autunno-inverno meno dinamico del precedente (2012-2013), con una situazione sotto media a livello precipitativo e lievemente sopra media o in media dal punto di vista termico, ma la variabile da prendere in seria considerazione è questa porta dell’est sempre aperta (correnti in arrivo da Est, Nord-Est) e l’alta pressione che in alcune situazioni potrebbe elevarsi a Nord, includendo il Settentrione dell’Italia, e lasciare campo libero al Centro- Sud per poche ma rilevanti irruzioni gelide provenienti dall’ Europa orientale.
Cosa ci si aspetta allora per il futuro? Proviamo ad inquadrarlo:
SECONDA E TERZA DECADE DI NOVEMBRE: Un vortice polare molto forte e quindi ben saldo alle proprie latitudini( AO +) dovrebbe determinare poche possibilità di eventi perturbati di un certo rilievo, si potranno avere perlopiù delle piccole discese ad onda corta che darebbero vita a delle nevicate sui nostri rilievi in seconda decade( oltre 1500 metri) ed in terza decade( oltre 900-1000m).
DICEMBRE: La prima parte di Dicembre( fino al 10- 15) potrebbe trascorrere all’ insegna del bel tempo e clima mite per il periodo a causa di un vortice polare ancora compatto che dovrebbe limitare il freddo alle alte latitudini. Un cambiamento dovrebbe aversi dal 17-20 del mese quando un vortice polare più debole causerebbe delle circolazioni secondarie in grado di determinare un’irruzione fredda/gelida più “ficcante”di natura continentale ma sempre in un regime di alta pressione dominante.
GENNAIO 2014: Probabile campo alto pressorio con bel tempo e inversione termica fino al 10-13 del mese, poi nuove circolazioni secondarie che farebbero catapultare aria gelida da Est verso il nostro Centro-Sud con un’altra buona occasione tra il 15 e il 31 del mese quando ci aspetta un minimo di dinamismo con qualche nevicata anche a bassa quota.
FEBBRAIO E MARZO 2014: Continueremo sulla falsa riga dei due mesi precedenti, con un’ anticiclone delle Azzorre sempre invadente e 1-2 irruzioni fredde sempre di natura continentale( da Nord- Est) probabilmente rilevanti.
Dunque ci si aspetta una stagione caratterizzata da un dominio dell’alta pressione, con precipitazioni sotto le medie, temperature in medie o lievemente sopra ma con tre o quattro episodi freddi/gelidi durante tutto l’arco della stagione ( tutti proveniente da Nord-Est), anche se questi potrebbero risultare rilevanti.
E’ bene ricordare che è proprio in presenza di questo tipo di inverni che il Meridione riceve spesso e volentieri episodi nevosi con la “N” maiuscola, seppur di breve durata a livello temporale. Quindi non sarà un inverno assente e neppure freddissimo, ma solo una normale stagione caratterizzata da una diversa configurazione che tra l’altro ci ha contraddistinti negli anni 2001, 2007 e 2010 quando quei pochi eventi nevosi si sono fatti notare e ricordare.
Queste le tendenze, la cui affidabilità la testeremo insieme continuando a tenere d’occhio il nostro clima e, soprattutto, la cura del nostro territorio.