Essere Felicia Bartolotta non è mai stato facile. Non lo è perché sei nata a Cinisi, non lo è perché nessuno ti capisce quando fai saltare il tuo matrimonio quando mancano due giorni alle nozze perché non ami più il tuo futuro sposo. Non lo è nemmeno quando ti innamori di Luigi Impastato, che porta nel suo dna un legame strettissimo con la mafia. Non è facile essere Felicia Impastato quando non puoi piangere tuo figlio Giuseppe perché il corpo di quello che tutti chiamano Peppino è stato sventrato con una bomba dai criminali. Lucia Sardo, la protagonista de “La madre dei ragazzi” che ha aperto la nuova stagione del Teatro dell’Acquario, lo sa benissimo. Lo sapeva quando ha interpretato questo ruolo nel film di Marco Tullio Giordana “I cento passi” e lo sa ogni volta che mette piede sul palco. L’incontro con Felicia a Cinisi, lì dove c’è l’aeroporto più pericoloso d’Europa chiuso fra le montagne e il mare voluto dai mafiosi, avviene nel 1999 durante le riprese del film. Dal quel giorno in poi l’attrice tornerà spesso da quella “madre dei ragazzi”, una donna che ha perso il proprio figlio naturale ma che ne ha scoperti tanti di acquisiti scossi dalla morte di Peppino e che come lui hanno detto no al cancro criminale. Felicia parla per bocca della Sardo e parla in video. Capelli bianchissimi e vestita a lutto. Lei che dopo la morte del primogenito, da quel 9 maggio 1978, si sveglia ogni mattina alle 5 per poi alzarsi dal letto alle 7: in quelle due ore ripete mentalmente tutto ciò che è accaduto a Peppino per non dimenticarlo mai. Emerge anche il “dramma” della Sardo sul come rappresentare una donna così, con quella forza, e allora eccole le parole risolutive di Felicia: “C’ha mettere ‘u core”. E l’attrice lo fa. Commuovendosi ad ogni replica.
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