Per sfondare nel mondo della musica (almeno quella indipendente) bisogna partire o si può restare in Calabria? C’è quantomeno una terza via e lo dimostra la giornata che ha celebrato il riuscito connubio artistico fra il cantautore Brunori e il rapper Kiave. Da oggi è in rotazione su Mtv e Deejay Tv il videoclip della canzone “Identità” che li vede duettare sullo sfondo della cosa che li unisce: Cosenza.
Il progetto musicale – che fa parte dell’album “Solo per salvare il mondo”, uscito tre mesi fa – è stato presentato nel Salone degli Stemmi della Provincia di Cosenza alla presenza dei due artisti e dell’assessore al Lavoro Giuseppe Giudiceandrea. In un aula profondamente istituzionale molti berretti da baseball all’insù, scena decisamente desueta e gradevole. Il 31enne Kiave parla, nell’album all’Italia, e nella sala alla città, di quando era Mirko Filice e decise di lasciare la sua città: “Cosenza era rispettata in tutta Italia per il suo hip hop, ma l’hip hop non sempre era rispettato a Cosenza”. L’ambiente di provincia non era pronto al suo modo di vestirsi quanto alla sua voglia di farcela; Roma prima e Milano poi, serviranno a trovare i canali giusti, serviranno a dire “che ci siamo anche noi del Sud“. Kiave è riuscito a portare e a imporre il suo messaggio musicale sui grandi canali di comunicazione musicale, improntandolo sempre alle origini, all’esigenza di raccontare il proprio mondo. “Il mio impegno in ogni concerto è portare un po’ di ‘Cusè’. Mi era stato chiesto di togliere il nome della città dalla canzone per sprovincializzarla, e alcune radio non la trasmettono perché parla di una piccola città lontana da loro, me ne frego. Anzi voglio proprio che il nome Cosenza cambi in ‘Cusè’, quando ci riuscirò potrò tornare nella mia città e lavorare perché le opportunità che non ho avuto io possano averle altri”.
Quella di Dario Brunori, cantautore di San Fili, è una biografia (anche anagraficamente) diversa, fatta di emigrazione di ritorno e dell’essere riuscito a far cantare tutte le piazze dello Stivale sulle atmosfere all’ombra dello Scoglio della Regina di Guardia Piemontese. La collaborazione è nelle sue corde e anche questa volta gli è riuscita facile: “Mi sono rivisto nel modo di comunicare di Mirko, intende la sua musica e i suoi testi in maniera interessante e originale, è un ragazzo sincero e anche la sua musica lo è, mi sono divertito e sono molto soddisfatto del progetto”.
da sinistra Giuseppe Giudiceandrea, Yvonne Spadafora, Dario Brunori e Mirko Filice in arte KIAVE
Kiave è lontano – per usare le parole di Brunori su Rolling Stones – da un certo rap edonistico fatto di puttane, droghe e discoteche, canta la sua rabbia strizzando l’occhio alla grande tradizione cantautorale italiana capitanata da De Andrè; è per questo che la canzone che parla del racconto di sé e della propria identità culturale risulta vincente in duetto con Brunori.
Duetto che nel video, realizzato da Frame 24, diventa un giro in 500 per le strade di Cosenza Vecchia, e poi un giro di Valzer nelle stanze del palazzo provinciale, dove ad esibirsi sono i genitori del rapper. “Realizzare un video di una mia canzone nella mia città con mia madre e mio padre e il mio cantautore preferito è una bella soddisfazione, e lo ritengo solo un punto di partenza”.
La giornata si chiude con un piccolo live di lancio in un locale del centro città, i berretti del salone degli stemmi si sono moltiplicati all’inverosimile. Kiave si esibisce con i suoi pezzi non appena finisce di dare un’intervista a Radio Ciroma, l’emittente comunitaria che per prima, molti anni fa, gli aveva dato modo di farsi notare.
Un cerchio si chiude per le strade di Cusè.
IDENTITA’ – Kiave feat. Brunori sas