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Ecco Robertino: meno male Villa Zuk

admin
Giugno05/ 2013

villazuk

 di Francesco Vigna

La musica è una cura ai malanni moderni, specie quando mantiene la sua dimensione fiabesca. A tre anni di distanza dal loro primo lavoro discografico, i Villa Zuk presentano al pubblico il nuovo cd “MENO MALE ROBERTINO”, frutto di un anno di lavoro in studio di registrazione. La conferenza stampa nella Sala degli Stemmi del Palazzo della Provincia anticipa quello che sarà il Concerto di presentazione dei brani contenuti nell’album, giovedì 6 Giugno alle 21:30 all’auditorium “A. Guarasci” del Liceo Classico B. Telesio di Cosenza. Attive le prevendite autorizzate e fino alle 21 anche il botteghino del Teatro Rendano.

Arriviamo qualche minuto prima dell’inizio della presentazione e scambiamo due chiacchiere con i musicisti. “Quello che ci premeva era riuscire a risultare naturali, noi stessi, senza pensare troppo al prodotto finale. Anche perché, tristissimo se ci pensate, oggi quello che fai conta al 30%, tutto il resto è come lo vendi. Sono i risvolti negativi di mezzi pur importanti e utili come quelli odierni, abbiamo preferito non pensarci e concentrarci sulla musica e sul messaggio che volevamo trasmettere. Siamo prima di tutto amici che fanno insieme musica, che si confrontano e crescono insieme attraverso una passione comune. In questo disco infatti ci sono pezzi che magari superano anche il minutaggio ideale per i passaggi radio, ma esprimono il nostro modo di fare musica, che è certamente diverso da quello di qualche anno fa, ma che è su un percorso coerente con tutto ciò che abbiamo fatto“.

Presenti alla conferenza stampa l’assessore provinciale allo Sport, Turismo e Spettacolo Pietro Lecce, Salvatore Iazzolino, sindaco del Comune di Casole Bruzio, i tre componenti principali del gruppo VillaZuk Domenico Scarcello, Andrea Minervini ed Eugenio Ferraro, il produttore fonico della band Angelo Sposato, tutti coordinati da Ester Apa, responsabile dell’Agenzia Stampa della Picicca produzioni.

Il nuovo disco, 12 brani di cui uno già declinato in versione videoclip, è un lavoro, come definito in corso di introduzione ai lavori, “caleidoscopico”, capace di contenere toni, colori ed aspetti constantemente mutevoli all’interno dei loro brani. Secondo noi c’è una forte predominanza, rispetto ai lavori precedenti, di una visione introspettiva della società e di se stessi. I Villa Zuk abbattono le frontiere di generi, miscelando varie sfumature di country, folk, reggae e pop, e toccando varie tematiche sociali, rimanendo sempre legati indissolubilmente ai luoghi ed alla mentalità di origine.

Il messaggio più importante che i ragazzi di Casole Bruzio vogliono lanciare con le loro canzoni è la voglia di scoprire e conoscere le mille sfaccettature della vita, sforzandosi di essere “sempre tranquillo perché vivo al naturale”, liberandosi da tutto ciò che riguarda le “categorizzazioni dell’industria cupidigia” e il “potere del denaro, che partorisce spazi falsi per poter campare”.

Nel singolo, che dà il nome all’album, presentato al pubblico esattamente un anno prima dell’uscita del disco, c’è proprio questo messaggio di libertà e di concepimento della musica come arte curativa. “Si guardu fora” invece è un brano che denuncia usando anche il vernacolo le condizioni delle carceri italiane. La denuncia nasce direttamente dall’esperienza che Domenico e gli altri hanno vissuto insieme all’Associazione Promidea all’interno del carcere di Cosenza, per un progetto che ha avuto come oggetto la tutela dei diritti delle persone private della libertà personale, e la loro riabilitazione alla vita. Detenuti e ragazzi che hanno finito di scontare la loro pena faranno parte del progetto. Quest’esperienza si è rivelata particolarmente importante per il gruppo che ha tastato con mano come la musica possa riuscire a fare tanto in strutture come quelle italiane che oltre alle condizioni disumane prevedono uno psicoterapeuta ogni 500 detenuti. “quello che ci vuole in quei posti invece è qualcuno che ti parli, che ti sappia ascoltare, e in assensa di ciò la musica può fare tantissimo“, ci dice Scarcello, autore dei testi del gruppo. 

Altre tematiche sociali sono state trattate nel lavoro discografico dei Villa Zuk, come la condizione dei bambini, la donazione degli organi e il bisogno di “spazi comuni”, all’interno delle città, per favorire la condivisione delle arti e della cultura da parte dei giovani. Si è discusso molto anche di cosa le istituzioni possono fare per promuovere e dare la possibilità alla importante scena artistica cosentina di crescere come avviene in Puglia, per esempio.

Il disco è già ascoltabile in streaming sul sito in esclusiva su Rock.it (QUI) e sarà fin da oggi disponibile sui più importanti portali del settore. Tuttalatra cosa aspettare l’apertura dell’auditorium per godersi questo nuovo lavoro dei Villa Zuk, giungere nel buio a colorare … libertà.

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