Forse le cose sarebbero andate diversamente se quella stronza gli avesse fatto passare l’esame di Semiotica senza fare tante storie. E invece oggi Enrico Fiabeschi ha 40 anni e vive a Bologna, dov’è tuttora studente fuoricorso all’università. La sua fidanzata storica Anna l’ha lasciato e i suoi vecchi amici si sono tutti fatti una vita: ormai è solo e fuori moda in una città che risulta quasi ostile. Non c’è altra possibilità, si torna a Cuculicchio, il paese natio, in Calabria, dove lo attendono il padre, bidello, la madre Maria, una zia rintronata e un nuovo fratellino adottivo di cui non conosceva l’esistenza.
La figura d’ordinanza è sempre quella, non è invecchiata di un giorno come si addice ai fumetti. Alto, secco, lunghi capelli corvini e baffetti spioventi, giacca di pelle legora, jeans scampanati. Occhiali scuri e canna sempre rollata. Lo studente meridionale emigrato per frequentare il Dams di Bologna, nato all’inizio degli anni ‘80 dalla geniale penna di Andrea Pazienza, artista e famoso fumettista scomparso poco più che trentenne nel 1988 è di nuovo interpretato dall’attore cosentino Max Mazzotta, 11
anni dopo il cult movie “Paz!”, vero e proprio film-manifesto di Renato De Maria sulle opere del grande fumettista bolognese.
PAZ! TUTTO ENRICO FIABESCHI
Il nuovo film, nelle sale dal 22 agosto, è stato girato interamente in Calabria e inizia e finisce da una panchina. Il tema di fondo è il fallimento di una generazione, o meglio il suo “disadattamento”. Cinque settimane di lavoro nei set cosentini con qualche puntatina anche a Spezzano della Sila e altri comuni dell’hinterland. Alcune scene sono state girate nell’abitazione, nella frazione di Donnici, del già sindaco di Cosenza, Eva Catizone. Mentre nelle scene di un matrimonio si potrà scorgere anche un cameo da prete di Franco Piperno, ex leader di Potere Operaio e docente Unical.
Il cast d’eccezione: Ninetto Davoli, il famoso ex ragazzo di borgata inventato e scoperto da Pier Paolo Pasolini, Lunetta Savino, Deniz Ozdogan. Max Mazzotta, alla sua prima da regista, è anche il direttore artistico della compagnia “Teatro Libero”.
Ps. Che poi, il segno si decifra, l’apparenza non si deve decifrare mai!
FIABESCHI TORNA A CASA –il trailer