Le “Aquile” di Piazza Kennedy, simbolo per le giovani generazioni degli anni ’80
Cosa è restato di quegli anni ottanta? Un libro. Domani, sabato 23 maggio, alle 17 e 30 al teatro Morelli di Cosenza verrà presentato al pubblico il testo “Questi anni. Memorie, ricordi e racconti” curato da Ernesto Orrico e Silvio Stellato con prefazione di Giuliano Santoro, che ne è anche l’ideatore. Il libro è edito da Coessenza e racchiude una serie di racconti su un ambiente socio-culturale che ancora oggi fa sentire il peso della sua scia. La copertina ritrae la statua di Bernardino Telesio alle prese con i feticci del decennio e porta l’ineffabile e inconfondibile segno del WebMastru Nunzio Scalercio, che interviene nel testo anche con un racconto. La serata, organizzata in collaborazione con “More. Residenza teatrale”, verrà introdotta dalla verve teatrale di Ernesto Orrico e accompagnata dagli interventi musicali dei DeciKorde (Carlo Cimino e Raul Gagliardi). Letture saranno affidate a Jo Lattari, Dario De Luca, Nunzio Scalercio e Silvio Stellato prima della presentazione analitica del libro a cura di Rossana De Angelis e Mauro Minervino. Saranno presenti molti autori dei racconti racchiusi nel testo, eccoli in pillole:
“Kennedy”, di Loredana Caruso.
“La selezione rafforza lo spirito”, di Franco Dionesalvi.
“Cosenza come eravamo”, di Paride Leporace.
“1989”, di Simona De Maria.
“Con gli occhi chiusi e le finestre spalancate”, di Flavia Franzese.
“Good bye Candy Candy”, di Donata Chiricò.
“Si cul infa ville”, di Astolfo Lupia.
Questo l’elenco completo degli autori: Marcello Walter Bruno, Benedetta Caira, Loredana Caruso, Donata Chiricò, Franco Cirino, Dario De Luca, Simona De Maria, Franco Dionesalvi, Flavia Franzese, Nerina Garofalo, Maura Gigliotti, Paride Leporace, Astolfo Lupia, Ernesto Orrico, Silvio Rugiero, Costantino Sammarra, Nunzio Scalercio, Silvio Stellato.
Il libro è stato definito in via di presentazione editoriale “Un murales dolente, bellissimo” e ha già meritato l’attenzione degli addetti ai lavori. Nell’introduzione Giuliano Santoro tinteggia questo scenario di apertura “Ricordo di essermi appoggiato alle ringhiere di Piazza Loreto, e di aver ascoltato con la coda dell’orecchio i discorsi di quelli che in quella piazza si trovavano anche prima del mio arrivo, negli Anni Ottanta. L’aneddotica di quella generazione è sempre stata fonte di grandi risate, oltre a rappresentare per noi arrivati dopo una bussola che forniva le coordinate importanti per capire dove ci trovavamo, dove stavamo andando e quale valico bisognava attraversare. Quegli aneddoti, pura letteratura di strada, sono parte di queste pagine”.