Un usuraio e un falegname. Due figure che non si incontrano mai ma che sono accomunate da un fatto singolare: si sono “inventati” un lavoro. Sulle spalle della povera gente il primo, sulle orme del padre e seguendo la propria attitudine artistica, il secondo. Questa è la storia raccontata in “Al giorno d’oggi il lavoro te lo devi inventare“, cortometraggio realizzato da Mario Vitale, regista di Lamezia Terme che ha scelto di affrontare la tematica del lavoro che non c’è, usando una chiave dura e ironica allo stesso tempo. “Il titolo che ho scelto per il corto – spiega Vitale – è il ritornello che quelli della mia generazione, i trentenni, si sentono ripetere spesso da quando persiste la crisi del mondo del lavoro, ‘un lavoro te lo devi inventare’. Se però diventa un mantra per seguire i propri sogni, le proprie attitudini allora va bene“. I protagonisti del nuovo lavoro di Mario Vitale, prodotto da Bunker Film e girato prevalentemente tra Nicastro e il Monte Reventino, sono interpretati da Fabrizio Ferracane, già attore di punta del film “Anime Nere” e Francesco Aiello, attore cosentino. Da quando Vitale l’ha presentato nell’estate 2016, il corto è stato selezionato e proiettato in festival di cinema di richiamo internazionale, come il Los Angeles cinefest, dove è arrivato semifinalista, l’Underground cinema film festival di Dublino, al Roma Film Corto e a breve sarà presentato al Rapid Lion di Johannesburg, in Sudafrica.
L’INTERVISTA | «Al giorno d’oggi il cinema te lo devi (re)inventare»
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