Associazione a delinquere, abuso d’ufficio, evasione fiscale, corruzione, falso e disastro ambientale. Sono questi i capi di accusa dei 15 imputati che sono stati rinviati a giudizio dal giudice delle udienze preliminari di Catanzaro Maria Rosaria di Girolamo. L’indagine denominata Pecunia non olet, avviata nel novembre del 2011, arriva dopo quasi tre anni alla fase di dibattimento che si terrà il 9 ottobre come disposto dal giudice delle indagini preliminari.
Il mostro ambientale creato dalla discarica di Alli a Catanzaro non risparmia nessuno. Tecnici, politici e imprenditori tutti a processo come richiesto dal sostituto procuratore Fabiana Rapino. Tra i nomi degli indagati spiccano quello dell’ex commissario per il superamento dell’emergenza rifiuti in Calabria: Graziano Melandri e di tutti i suoi collaboratori; ma anche l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria Francesco Pugliano, nella sua qualità di ex sub-commissario dell’Ufficio per l’emergenza. Tra tutti i bracci destri dell’ex commissario Melandri, pare aggravarsi la posizione di Domenico Rechichi.
I manager regionali sulla graticola c’erano già finiti una settimana fa, con la manifestazione di Piazza #DecidiamoNoi a Cosenza. Nel corso della corteo ambientale regionale del 10 maggio, a voce unanime, tutti i manifestanti hanno denunciato gli abusi della Regione nei confronti di questa infinita emergenza. Una presa di posizione forte da parte di tutti i comitati territoriali che arriva anche alla luce della nuova ordinanza della giunta della Regione Calabria guidata da Antonella Stasi, che in buona sostanza dispone l’allargamento della capacità di trattamento nelle discariche e la possibilità di portare l’eccesso di rifiuti fuori dal territorio regionale ma che si dimostra ancora miope verso le pratiche virtuose non più rinviabili nella gestione dei rifiuti in Calabria.
Il nove di ottobre partirà il processo in cui tutti gli imputati potrenno far valere le proprie ragioni davanti alle gravissime accuse, intanto andrà in scena un’estate in cui molto probabilmente l’emergenza rifiuti si ripresenterà con tutta la sua forza. Continua a ricordarlo ogni giorno, fra l’altro, il salasso che arriva dall’Unione Europea per le infrazioni decennali della Calabria in materia ambientale.