Un incendio di grosse proporzioni si è propagato nelle abitazioni del campo rom di Cosenza, lungo le rive del fiume Crati che affaccia sulla zona industriale di Zumpano, a contrada Vaglio Lise. Sono intervenute cinque unità dei vigili del fuoco per contenere le fiamme, allo stato propagate per cause ignote. C’è il vento che complica le operazioni di soccorso. Al momento non si segnalano feriti. Non è la prima volta che un incendio del genere minaccia le abitazioni del campo rom cosentino, uno dei più grandi della Calabria.
L’insediamento della comunità rom c’è da 10 anni ed è in continua espansione, spesso sono state denunciate le estreme condizioni di vita dei suoi abitanti, cittadini comunitari che dovrebbero vedersi riconosciute dalle autorità territoriali i diritti fondamentali. Già a febbraio 2012 un rogo partito per cause accidentali ha distrutto gran parte della baraccopoli cosentina, e il primo cittadino Mario Occhiuto, dimostrando pronta solidarietà alle circa 18 famiglie rimaste senza niente, aveva dichiarato che la “situazione sia in termini di sicurezza riguardo all’incolumità delle persone, sia in termini di igiene pubblica, non è più tollerabile né procrastinabile”.
Un’emergenza quindi che si ripresenta a cicli, una soluzione mai trovata in 10 anni quella della baraccopoli cosentina.
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