
Dieci anni di spettacoli musicali nei meravigliosi ruderi di Cirella vanno in archivio; artisti importanti come Pino Daniele, Francesco de Gregori e lo scorso anno Vinicio Capossela. Quest’anno Brunori S.A.S che scherzosamente commenta: “Certo che dopo dieci anni di concerti con i più grandi della musica italiana chiamare me non è proprio il massimo! “. Risate, una pacca sulla spalla al presidente della Fondazione Lilli Funaro (qui il sito) e l’aria calda della sede di Picicca che sveste i panni formali della conferenza stampa e indossa quelli della piacevole conversazione tra amici.
In questi dieci anni di attività la fondazione Lilli Funaro rappresentata da Michele Funaro ha ricordato Lilli (scomparsa giovanissima a causa di un cancro) attraverso i musicisti e cantautorii che lei amava. ” Brunori mia sorella non ha avuto il piacere di ascoltarlo e di apprezzarlo -spiega Michele- ma sono certo che le sarebbe piaciuto”. L’accordo tra i membri della fondazione e Dario Brunori arriva dopo un concerto del cantante calabrese a Roma. ” Siamo diventati suoi stalker! ” continua Michele, mentre Dario replica” mi hanno circondato, mi hanno convinto”. Uno scopo nobilissimo quello che persegue la fondazione, che non si ferma solo allo strabiliante storico concertistico ma anno dopo anno cerca di coinvolgere sempre di più ricercatori e specialisti del settore per affrontare la delicatissima tematica del cancro. Non sulla strada della commiserazione ma su quella dell’investimento e della ricerca come antidoto alla malattia.
“Ho accettato di suonare per questo evento perchè il Brunori che conoscete adesso è nato dopo la drammatica scomparsa di mio padre”

Alla fondazione Lilli Funaro sono stati conferiti numerosi riconoscimenti per l’impegno sociale e artistico svolto in questi anni. Michele Funaro ne ricorda uno particolarmente: “A Paola ci hanno consegnato un premio importante: Il mantello d’Argento. Tra i premiati di quella sera c’era anche Nicola Gratteri, non vi dico l’imbarazzo che ho provato quando mi è squillato il cellulare con la suoneria del padrino!” Chi non sa ridere non è una persona seria, dice Pino Caruso. L’ironia e la felicità che sprizzano dagli occhi dei presenti dimostra quanto serio e puntuale sia il lavoro organizzato.
Non dimenticare il territorio e cercare di capire che la performance di un artista è diversa con il variare della location. Lo spettacolo è un momento unico e allo spettacolo di ogni artista il territorio in qualche modo rimane legato in maniera indissolubile. Lancia questo messaggio nel finale Giampaolo Calabrese.
Il 18 Agosto con Brunori S.AS. si chiuderà con molta probabilità l’esperienza concertistica dei ruderi di Cirella. La fondazione invece, nonostante la latitanza delle istituzioni, continuerà con forza e costanza il suo lavoro.
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