Ecco la piccola impresa meridionale. In ogni giornata de La Guarimba Film Festival c’è un momento in cui appassionati, organizzatori, ospiti e guarimberos smettono di pensare al cinema per dedicarsi ad attività diversissime tra di loro ma che sono sempre attinenti con il festival. La proiezione serale è il momento conclusivo, il risultato del duro lavoro che non è fine alla mera organizzazione pomeridiana, ma arriva, giorno dopo giorno, mese dopo mese, incontro dopo incontro, che sono stati intrattenuti fin dallo scorso anno.
Il workshop sull’ impresa sociale organizzato al bar Kumanà sul lungomare di Amantea, ha visto confrontarsi realtà calabresi e non solo che con spirito di abnegazione e voglia di cambiare la realtà ogni giorno lavorano per costruire modelli di sviluppo che siano sostenibili economicamente, capaci di rendere la Calabria una meta non solo di bad ma anche di good news. Un cammino verso il futuro ma con gli occhi puntati nello specchietto retrovisore. Perché tutto questo? Perché la Calabria era al centro del bacino del Mediterraneo, fucina intellettuale della gloriosa età della civiltà greca. Perché la Calabria ha il clima che le altre regioni ci invidiano e perché laddove le istituzioni e la politica non riescono ad arrivare è giusto provarci con le proprie forze e con i propri mezzi. Viviamo il secolo della recessione, ma anche il secolo dei self-made man; secolo in cui uomini con diverse capacità e con diverse risorse possono mettersi in contatto. La rete ( non necessariamente quella virtuale) umana è stata riscoperta e adesso è il momento di provarci. I verbi come: se avessi, se potessi, se… non sono più alibi.
Primo a rendere testimonianza è Ivan Arella, della Associazione La Piazza, che organizza il Cleto Festival.
“A Cleto siamo ormai rimasti in pochi, ci siamo resi conto che la comunità adava sempre più disintegrandosi. Questo accadeva non solo per motivi interpersonali ma anche architettonici. Ci siamo resi conto che dovevamo riappropiarci della nostra identità, abbiamo fatto rete con altre associazioni, adesso senza alcun tipo di finanziamento pubblico facciamo il nostro Festival“.
Sulla stessa necessità è nato ALTrove- Street Art Festival. Eddie Surace ha, infatti , spiegato come Catanzaro avesse bisogno di nuovi stimoli e speranza.
“Abbiamo lavorato sul tutto il territorio, grazie anche all’aiuto di molti cittadini che sono stati sensibili al lavoro che stavamo realizzando. Molti materiali ci sono stati ceduti gratuitamente, il resto lo abbiamo fatto grazie alle nostre capacità. Una visione d’insieme, talento e competenza ci hanno dato la spinta giusta. Il festival anche nella parola ci da un significato importante ALTrove ci suggerisce di fermarci e di andare oltre a quello che c’è“.
Tra i progetti turistici più importanti della Regione Calabria rientra a pieno titolo #secicredipedala di Domenico Boì.
“Cosenza ha un patrimonio artistico e turistico incredibile, ma ha anche una carenza di informazioni online. Mi sono messo in sella alla mia bicicletta e partendo da Cleto ho fatto un bike tour dell’intera provincia. Ho incontrato tantissime persone che attraverso la loro conoscenza del territorio mi hanno guidato pedalata dopo pedalata“.
Anche Mmasciata.it con l’intervento del suo direttore ha avuto modo di raccontare la storia della nostra testata indipendente, la prima ad occuparsi de La Guarimba nel dicembre del 2012. Abbiamo spiegato che l’elemento che per noi rende d’impatto il progetto è stato l’aver dichiarato fin da subito la “mission” ai lettori, dicendo che avremmo operato in modi differenti dal solito e, soprattutto, dimostrando con i fatti che si può fare.
“I nostri difetti sono di dominio pubblico: siamo allergici ai comunicati stampa, incapaci di recensire libri mai letti e film mai visti, intolleranti alle chiamate dei potenti, non riceviamo alcun finanziamento. Non significa che siamo contrari, significa che vogliamo dimostrare che non riuscire, per colpa della corruzione dilagante, ad accedere alle risorse non è una buona scusa per non fare niente“.
Lo spunto è stato necessario per aprire la discussione sui fondi pubblici, grazie ad un intervento importante. L’Italia aveva una sua piccola Silicon Valley: era Ivrea. Tramontato il sogno olivettiano in molti hanno provato a rendere le condizioni per fare impresa migliori, molti hanno fallito la regione Puglia, e in particolare ExFadda, l’Officina del Sapere a Brindisi, no. Martina Leo, ospite del festival, ha raccontato ai start-upper presenti la sua storia e quella di questa meravigliosa esperienza. Ha raccontato quello che la regione Puglia negli ultimi dieci anni ha fatto per le politiche imprenditoriali e giovanili, dando la possibilità ai giovani di avere e di gestire i fondi. Dando loro piena possibilità di sbagliare. Alcune imprese sono fallite altre ce l’hanno fatta. Altre ancora stavano per fallire, come ExFadda, poi ce l’hanno fatta.
Ha ragione Giulio Vita, direttore artistico de La Guarimba: è stata un’occasione per confrontarsi e crescere insieme, dandosi aiuto reciproco. Una grande risorsa che può avere solo chi lavora in un certo modo. Degli amministratori e giornalisti invitati a dialogare nemmeno l’ombra, e vista il caldo sarebbe servita. Presente nel pubblico solo la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio.
Un’occasione persa. Per chi non c’era.