Non nel nostro giardino, ma nemmeno nel loro, la democrazia svizzera ha deciso per quella italiana. I sostenitori della centrale a carbone di Saline Ioniche, centro marittimo alle porte orientali di Reggio Calabria, hanno subito un durissimo colpo. Dalla Svizzera arrivano infatti notizie che mettono in serio pericolo la realizzazione dell’opera e gli ambientalisti esultano.
Il progetto da oltre un miliardo di euro ha ottenuto ad aprile l’ok dal ministero dell’Ambiente italiano con la Valutazione d’Impatto Ambientale, ma è stato stoppato oggi dalla popolazione svizzera, che in un referendum ha deciso per l’energia pulita. La consultazione è stata indetta a seguito dell’iniziativa popolare “Sì all’energia pulita senza carbone” lanciata dal Wwf e da altre associazioni ambientaliste svizzere, che si propongono di impedire a Repower (azienda controllata al 58,3% dall’ente pubblico Cantone dei Grigioni) la realizzazione della centrale calabrese e di altre analoghe. L’iniziativa popolare anticarbone è stata approvata con 28.878 sì e 22.281 no. Approvato pure il controprogetto con 29.553 sì e 19.414 no. Il risultato impedirà alle aziende a partecipazione pubblica cantonale di investire in centrali a carbone e in particolare nel progetto dell’azienda svizzera Repower nella località calabrese di Saline Joniche, la cui realizzazione è a questo punto è arricchita di dubbi ed incognite.
L’iniziativa popolare era stata respinta a larga maggioranza dal Parlamento grigionese, anche se il Gran Consiglio, il governo del cantone, aveva approvato un controprogetto che permette alla società la realizzazione di Saline Joniche ma vieta futuri investimenti in progetti di centrali a carbone senza Ccs. Il popolo ha invece scelto l’energia pulita in toto, avvenimento che secondo l’azienda Repower, “crea un precedente pericoloso per tutti i settori economici e industriali del Cantone dei Grigioni”.
Soddisfazione per gli ambientalisti da anni impegnati ad osteggiare la centrale sullo Stretto di Reggio Calabria che hanno spiegato come nemmeno dal punto di visto economico questo investimento è visto come sensato, visto che ormai autorevolissime fonti (es. la Banca Mondiale) sconsigliano di investire nelle centrali a carbone a causa della scarsa resa economica di questa fonte di energia. “Una centrale a carbone come quella di Saline, se realizzata, emetterebbe in Calabria sei volte la CO2 emessa dall’intera comunità grigionese in un anno: è l’ultima cosa di cui il clima ha bisogno”.
Risultati della votazione popolare del 22 settembre 2013 nei Grigioni
Progetto cantonale:
Iniziativa popolare cantonale “Sì all’energia pulita senza carbone” e controprogetto del Gran Consiglio “Nessun nuovo investimento in centrali a carbone senza una riduzione sostanziale delle emissioni di CO2”
Partecipazione 40.17 per cento
a) Iniziativa popolare cantonale “Sì all’energia pulita senza carbone”
Sì 28’878
No 22’281
b) Controprogetto del Gran Consiglio “Nessun nuovo investimento in centrali a carbone senza una riduzione sostanziale delle emissioni di CO2”
Sì 29’553
No 19’414
c) Domanda risolutiva
Iniziativa popolare “Sì all’energia pulita senza carbone 24’650
Controprogetto del Gran Consiglio 24’526
Tutti gli altri risultati della consultazione popolare (QUI)