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GIPSY REPORT | Vaglio Lise, emergenza rom cercasi

mmasciata
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Gennaio16/ 2015

di Michele Giacomantonio

Alla fine a dettare i destini della comunità rom che abita la baraccopoli sul fiume Crati sembra essere il fuoco. Se le fiamme del 3 di giugno dello scorso anno si sono mangiate un pezzo di quella miserabile bidonville, imponendo al comune di Cosenza il trasferimento di novanta persone presso il Ferro Hotel della stazione di Vaglio Lise, adesso è la minaccia di un consigliere comunale di immolarsi come Jan Palach a fermare i lavori di costruzione di una tendopoli proprio di fronte a via Popilia.

cipparrone post
Il post su Facebbok che annuncia la clamorosa protesta del consigliere comunale

Giovanni Cipparrone, originariamente eletto nelle liste dei vendoliani, ha annunciato su Fb di volersi dar fuoco se non si fossero interrotti i lavori di costruzione del nuovo villaggio. Un colpo di scena ben studiato, con tanto di foto di bottiglia con liquido dentro e parole che non lasciavano dubbi. L’obiettivo è stato centrato e i lavori sono stati interrotti, con clamore mediatico e grande giubilo sulla bacheca del consigliere da parte dei non pochi sostenitori, che come già in passato, e come spesso e volentieri capita su questi temi  [ LEGGI: Chi vuole che l’Italia odi i rom?] , avevano dato vita a commenti e propositi razzisti e violenti. «Non è costruendo un’altra tendopoli – ha sostenuto Cipparrone – che si fa integrazione, l’unica vera integrazione, che non penalizzi nessuna comunità, la si attua offrendo ai rom degli alloggi e smistandoli nei vari comuni della provincia in modo da non creare un nuovo ghetto e invitandoli ad integrarsi con la comunità che li ospita».

Eppure la situazione si sta incancrenendo assai rapidamente, visto che al Comune pare sia giunta una ingiunzione che impone di liberare presto il Ferro Hotel, reclamato da tempo dalle stesse Ferrovie. Il primo cittadino Mario Occhiuto quindi si trova nella necessità di chiudere con urgenza la partita, di cui aveva promesso la soluzione realizzando il suo progetto di un insediamento da fare in quello che era il piazzale destinato alla sosta degli autobus. Il sindaco nelle ore successive al rogo che bruciò parte del villaggio rom aveva annunciato che entro pochi giorni sarebbe sorta una tendopoli, ma dal proclama sono passati mesi.

determinazione romIntanto con una determina avente come oggetto “Lavori urgenti dell’area di Vaglio Lise da destinare a campo rom” si affidava, in cottimo fiduciario, l’incarico alla ditta Amato per un importo complessivo di poco superiore a 43mila euro. La città sembra dunque proiettata a seguire le pessime esperienze di altre realtà urbane, dove sono state realizzate enclave destinate ad ospitare i rom dando vita a ghetti opprimenti, potenziali polveriere di disperazione senza diritti.  Perché questa è la parola assente, quella negata sin dall’origine, svuotata di senso concreto, sopraffatta dalla battaglia quotidiana per la sopravvivenza contro il freddo, le malattie, i bisogni più elementari. Nella nostra inchiesta nel ghetto di Via Reggio Calabria abbiamo denunciato problematiche lontane da uno stato civile  [ LEGGI] e anche le famiglie che hanno trovato ricovero momentaneo nella struttura del Ferro Hotel non se la passano meglio, visto che i servizi igienici delle stanze non funzionano da prima di Natale e le persone utilizzano i bagni della stazione, malgrado il comune sia stato avvisato da tempo senza che aver garantito alcun intervento, come racconta Gianfranco Sangermano del Moci. Su questa umanità disperata da qualche mese soffia anche il vento del razzismo malcelato, rappresentato da annunci sui social network con segnali inequivocabilmente bellicosi, lanciati allo scopo di conquistare consensi nel modo più antico e populista, quello di individuare un nemico nel più debole e odiarlo.

Potremmo scoprire di avere una piccola Rosarno in casa senza essercene accorti.

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Il collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.

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