Teatro dell’assurdo di scena all’Università della Calabria. Sol omnibus lucet significa, nel suo senso figurato, che tutti hanno diritto al loro raggio di sole, e cioè che vi sono dei beni naturali comuni a ogni individuo, dei quali non si può esser privati che con la prepotenza. Basta cambiare una parola e cambia tutto il senso, o quasi. Due autobus piantati in mezzo alla strada, uno contro l’altro, come bufali inferociti. Traffico in tilt, polizia e carabinieri a tentare di sbloccare la matassa. Che, come sempre accade a queste latitudini, è tutta politica.
Riavvolgiamo il nastro. Ieri mattina il lancio del servizio dei mezzi Amaco, azienda del Comune di Cosenza, che porta la Circolare Veloce Rossa da Cosenza all’Unical, passando per Rende. Come previsto dall’accordo tra le amministrazioni comunali di Cosenza e Rende, con la collaborazione della stessa università di Arcavacata, è un primo passo che concretizza un’idea di area urbana.
Ma c’è chi non ci sta.
Nella calca è intervenuto a favore di telecamere anche il presidente del Consorzio Autolinee Srl, Vitantonio Carlo Magno, secondo il quale «il servizio della Circolare veloce rossa è abusivo e crea un danno alla nostra azienda», denunciando anche una sleale concorrenza, visto che il prezzo del biglietto per tre mesi sarà solo di un euro. Vie legali adite, secondo una rivelazione in diretta televisiva fatta dal sindaco di Rende Marcello Manna, addirittura il giorno prima dei fatti. Denuncia preventiva. Dal canto suo invece, il sindaco di Cosenza e presidente dell’ente Provincia Mario Occhiuto ha continuato a sostenere che l’accordo è regolare che l’interesse pubblico sovrasta quello delle aziende private e che il servizio è pagato con fondi comunali.
Gli utenti, in questo caso in grande maggioranza studenti, restano a guardare sbigottiti. Era da tempo infatti che le organizzazioni di rappresentanza studentesca si lamentavano del servizio troppo caro e poco efficace dei trasporti che collegano l’università al resto dell’area urbana (Leggi la nostra inchiesta: Cara Unical). Dopo tante proteste, la risposta delle istituzioni con l’accordo di prestare un nuovo servizio di trasporto promosso dai mezzi Amaco , la “circolare veloce rossa Cosenza-Rende-Unical” concernente tutto il tratto stradale delle aree urbane. La festa, con tanto di fasce tricolore a bordo dei mezzi, è stata guastata quasi al capolinea. Due autobus del Consorzio autolinee infatti, che finora hanno gestito praticamente in monopolio il servizio di collegamento da Cosenza all’ Ateneo, hanno creato il blocco stradale che ha paralizzato quasi tutte le vie di accesso all’Ateneo, dove per gran parte della mattinata si è potuto entrare ed uscire solo in auto e con grandi difficoltà. Le forze dell’ordine hanno interloquito e poi identificato gli autisti dei mezzi, visto che ufficialmente gli autobus avrebbero accusato un guasto, nel caso dimostrato di una protesta fuori dalle norme, potrebbe essere ipotizzato anche il reato di interruzione di pubblico servizio.
La circolazione è ripresa regolarmente intorno alle 13, la circolare pure. Il servizio prevede la partenza alle 5,30 (orario di partenza quotidiano dal capolinea in piazza Mancini) con 14 fermate circa soltanto da Cosenza a Rende (mentre nella città dei bruzi sono in tutto quasi 39). Nell’itinerario vengono impiegate sei macchine Amaco e l’ultima rientra in deposito alle 23,30. Sono previsti 80 minuti a giro completo da piazza Mancini fino all’Unical e quindi fino a piazza Mancini, con una riduzione dei tempi nell’ultima fascia della serata quando il traffico è ovviamente meno intenso. Corse ogni dieci minuti durante la settimana, mentre la domenica (giorno in cui prima non c’erano collegamenti fino al campus) all’incirca ogni mezz’ora.
Ma le polemiche continuano.