COSENZA – Lui l’ha lasciata, lei gli ha inviato 5mila messaggi in tre mesi da 15 schede telefoniche diverse. Per questo e non solo è stata arrestata una 33enne della provincia di Cosenza, l’accusa è di stalking verso l’ex fidanzato, un coetaneo di Terni. Un caso inusuale, ma sempre di meno, quello delle donne stalker, che sempre più spesso si manifesta con delle incursioni ossessive nella privacy dell’uomo.
Caso a parte quello di Spilinga, nel Vibonese, Una casalinga, Maria Rosa Fama’, di 57 anni, e’ stata arrestata dai carabinieri a Spilinga per stalking ed incendio doloso. Nei mesi scorsi Fama’ incendio’ l’automobile di una donna di cinquant’anni di Spilinga. Il marito della vittima rimase ustionato nel tentativo di spegnere l’incendio. I carabinieri, dopo la denuncia della cinquantenne, hanno avviato le indagini dalle quali e’ emerso che l’incendio fu provocato da Maria Rosa Fama’ la quale perseguitava la vittima perche’ la riteneva responsabile della separazione con il marito.
Nel caso della cosentina, la donna avrebbe anche falsificato un verbale di denuncia, avrebbe effettuato incursioni nel pc del fidanzato e, soprattutto, avrebbe inventato un fantomatico ex che la minacciava a sua volta per mettere pressione sul ragazzo ternano. Con questi elementi la Procura di Terni aiutata nelle indagini dalla polizia postale di Cosenza ha disposto l’arresto della donna con le accuse di stalking, minacce, e falso in atto pubblico commesso da privato. La donna è tuttora reclusa nel carcere di Castrovillari. Avrebbe fin da subito raccontato, per come è stato ricostruito dalla procura umbra, al giovane di Terni con il quale si era fidanzata di essere perseguitata da un ex, residente a Milano, un hacker. Per dare forza alle sue preoccupazioni ha mostrato una copia di una denuncia fatta da lei, che si rivelerà poi falsa. Il ragazzo dopo poco tempo si è visto arrivare sms con minacce di morte, si è visto il suo computer continuamente violato e persino, ha riscontrato che diverse volte qualcuno si era introdotto nel suo appartamento a Terni mettendolo a soqquadro. Secondo l’accusa è stato tutto ordito dalla ragazza stessa, che ha continuato ad ossessionare il ragazzo anche dopo che questo ha deciso di mettere fine al rapporto con lei. Tutte le telefonate e gli sms minatori sarebbero partiti da utenze intestate alla ragazza e ad ignari parenti della stessa. Questo preoccupante quadro è stato scoperto dopo le indagini, partite grazie alla denuncia del giovane che forse a tutto pensava tranne che dietro ad ogni episodio ci fosse la 33enne, che ora dovrà spiegare questo suo comportamento ossessivo ai giudici che decideranno la sua sorte. Per quella sentimentale ormai è troppo tardi.
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