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Pdl Calabria, ora i giovani chiedono rivoluzione

admin
Ottobre10/ 2012

peppe giovane

Che ne sarà di loro, vorrebbero deciderlo da soli. Nelle ore della tempesta i giovani del Popolo delle Libertà calabrese non rimangono in silenzio e provano a lanciare la loro provocazione per rivoluzionare il partito: occupazione simbolica di alcune sedi di partito contro “l’immobilismo dei quadri dirigenti” (è quanto successo nel silenzio generale a Reggio e Crotone in queste settimane) e l’indizione di Primarie on line per le liste di Camera e Senato. E’ stato affidato alla Rete infatti (giovaneitaliacalabria.it) il tentativo di indicare accanto ai nomi storici che rappresentano la creatura di Berlusconi in Calabria anche quelli dei giovani dirigenti e militanti che chiedono spazio e rinnovamento anche alla luce dei serissimi scandali che si aggiornano di ora in ora.

Dal caso sugli sprechi di Fiorito&co che ha portato alle dimissioni la giunta Polverini a quello della giunta regionale lombarda guidata da Formigoni che da ora può vantare anche un assessore in manette perché accusato di comprare i voti dalla ’ndrangheta, passando ovviamente per lo scioglimento del consiglio comunale di Reggio Calabria per contiguità mafiose. Un modello di governo vacilla e rischia di scomparire accanto allo smarcamento del suo creatore, quel Cavaliere che dopo 20 anni di battaglie proprio in questi giorni ha annunciato un probabile passo indietro.

Bisognava reagire e questi giovani c’hanno provato, secondo noi è di grande interesse andare a vedere come.

Una certa ideologia di fondo, accanto alla legittimità del leader Scopelliti non sembra messa in discussione; anche se gli arresti odierni a Reggio per la società di gestione dei rifiuti gettano un’ombra ancora più pesante sulla amministrazione della città negli ultimi decenni e il consiglio regionale sia afflitto da indagini e arresti eccellenti, Peppe agli occhi dei militanti è ancora il giovane capo che sta “pagando l’invidia dei poteri forti alla sua azione di cambiamento”.

Non manca però il malcontento generale, che prima di essere gerarchico è soprattutto generazionale: “Pubblicate non solo i nomi, ma anche i curricula, i rimborsi elettorali e le indennità. Diteci chi siete e che volete fare, o sperate ancora che solo i parenti siano pronti a votarvi?” Questo invito simboleggia la voglia di cambiamento che si ritrova in molti post: “Finalmente decide la base… basta decisioni dall’alto”, e ancora: “Facciamo pulizia… fuori dai coglioni i baroni della politica… andati a Roma con la valigia di cartone… e adesso mangiano spaghetti da 150 euro a piatto e se qualcuno li cerca non li trova mai”.

I risultati? 1289 voti che spingono i ragazzi del movimento giovanile a dispetto delle vecchie nomenclature, nomi grossi che raccimolano decine di migliaia di voti da 30 anni questa volta non beccano nemmeno una preferenza. Era prevedibile, tutti sanno che nelle urne o nelle stanze del partito le cose andrebbero molto diversamente ma loro vogliono che sia visibile la voglia di una svolta: “Perché primarie on line? Perché, a prescindere da quello che accadrà, Giovane Italia Calabria vuole restituire al popolo il sacrosanto diritto di scegliersi i propri rappresentanti. Questo è il partito che vogliamo e questo è il partito che ricostruiremo”.

E se non ci riuscissero? Forse in quel caso si scoprirebbe più che goliardico il “rottiamiamoli tutti” rivolto a Matteo Renzi.

(S. Alfredo Sprovieri)

admin

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