Circa duecento persone si sono radunate sulle scale antistanti al Palazzo di Giustizia di Cosenza per chiedere Verità per Denis Bergamini, il calciatore di Argenta morto nel novembre del 1989 in circostanze misteriose. La vicina Procura di Castrovillari ha avviato le pratiche di archiviazione
dell’indagine per omicidio dopo aver riaperto il caso, che presenta evidenti e ormai risaputi coni d’ombra. A manifestare contro questa ipotesi con associazioni e tifosi anche Donata Bergamini, sorella del calciatore, che ha rilanciato l’appello alle istituzioni per restituire Giustizia e dignità ad una storia che ha fatto indignare l’Italia intera. «Sono qui soprattutto per le nuove generazioni, perché mio fratello non me lo dà indietro nessuno. Ho sempre cercato di tenere fuori il mio nipotino da questa storia infangata tengo a fargli capire che solo lottando potremo avere un mondo migliore, non dobbiamo arrenderci, in un modo o nell’altro ce la faremo» ha dichiarato Donata ai giornalisti prima di leggere la lettera che ha spedito al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella (leggila qui) per chiedere anche alla carica più alta dello Stato di non abbandonare la speranza di verità e giustizia di una famiglia intera e di migliaia di persone che in tutti questi anni non hanno mai smesso di restare vicino ai famigliari di Bergamini; accanto a lei infatti, anche i bambini delle scuole calcio Asd Bergamini e i club di tifosi intitolati al centrocampista di cui è disseminata l’intera provincia cosentina.
Un tribunale silente, un fumogeno, uno striscione e un unico coro che chiede giustizia:
Bergamini alè…