di Paolo Vigna
(hanno collaborato Lorenzo Urso e Daniel Intrieri)
Il gioco delle tre schede. Calabria, elezioni 2013. Nel solito voto schizofrenico che ha finito per premiare anche la Lega Nord con oltre 3mila preferenze raccolte dal Pollino allo Stretto, l’ha spuntata il centrodestra che governa alla Regione e in molte città. Avanza anche a queste latitudini l’ondata grillina però, a destabilizzare il quadro delle solite nomenclature proposte agli elettori e a fare entrare in Parlamento qualche donna e soprattutto qualche giovane, vediamo chi sono.
La Calabria ha eletto questi nuovi 20 parlamentari:
CAMERA:
Rosy Bindi, Alfredo D’Attorre, Enza Bruno Bossio, Nico Stumpo, Demetrio Battaglia, Ernesto Magorno, Bruno Censore, Nicodemo Oliverio e Stefania Covello (Partito Democratico)
Jole Santelli, Rosanna Scopelliti, Dorina Bianchi, Pino Galati (Popolo delle libertà)
Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni, Paolo Parentela (Movimento Cinque Stelle)
*Ferdinando Aiello (Sinistra ecologia e libertà)
*Roberto Occhiuto (Udc)
SENATO:
Tonino Gentile, Vincenzo D’Ascola, Pietro Aiello, Stefano Caridi, *Domenico Scilipoti (Pdl)
Marco Minniti e Doris Lo Moro (Pd)
Francesco Molinari e Nicola Morra (M5S)
Giovanni Bilardi (Grande Sud)
*eletti in caso di rinuncia dei capilista Vendola, Cesa e Berlusconi
In pratica se su 29 eletti si escludono i parlamentari uscenti, quelli che vengono da altre esperienze amministrative e gli attivisti cinque stelle che rappresentano un inedito, si può dire che il rinnovamento non esiste. Ma lo si poteva dire in realtà già dalla composizione delle liste, siamo dati a ridargli un’occhiata più attenta.
Quel che è emerso, tra i candidati calabresi, è in larga parte questo:
I partiti reduci dell’esperienza di governo (maggioranza e minoranza), dal 2008 ad oggi, hanno ripresentato, soprattutto nei primi posti della lista, deputati e senatori uscenti, o deputati uscenti che sono stati inseriti nelle liste del senato e viceversa. Il cambiamento, in termini qualitativi, non c’è. A questa osservazione andrebbe aggiunto il fatto che comunque molti volti pur non arrivando da precedenti esperienze parlamentari, sono tuttaltro che nuovi alla politica o ai ruoli amministrativi. Folta la schiera di sindaci, assessori e consiglieri di vario livello.
Certo, ci sono formazioni che ambiscono a entrare per la prima volta in Parlamento o a ritornarvi dopo l’ultima uscita di qualche anno fa, e questa situazione fa comunque alzare l’asticella quantitativa del rinnovamento, ma la realtà è ben altra e il voto l’ha messo in evidenza.
– PERCENTUALI DI VOLTI NUOVI NELLE LISTE ELETTORALI
Se questa è la situazione in Italia:
Movimento 5 Stelle 100%
Sinistra Ecologia e Libertà 82,4%
Monti – Scelta Civica 67,9%
Partito Democratico 66,5%
Rivoluzione Civile 62,1%
Fratelli d’Italia 52,6%
Lega Nord 49,2%
Partito delle Libertà 20,1%
(fonte La Stampa)
Questa è invece la situazione nella circoscrizione Calabria
Casapound, Fare per fermare il declino, Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Grande Sud, Io amo l’Italia, La Destra, Moderati in rivoluzione, Movimento 5 stelle, Partito comunista lavoratori, Partito liberale, Partito socialista, Rivoluzione civile, Sinistra ecologia e libertà, Unione popolare 100%
Centro democratico 96,6% (1 candidato uscente su 30)
Lega nord 96,6% (1 su 30)
Amnistia Giustizia e Libertà 96,5% (1 su 29)
Intesa popolare 95,3% (1 su 21)
Monti – Scelta civica 96,5% (1 su 29)
Riformisti italiani 96,4% (1 su 28)
Fratelli d’Italia 92% (2 su 25)
Partito democratico 90% (3 su 30)
Unione di centro 90% (2 su 20)
Futuro e libertà 88,3% (2 su 17)
Popolo delle libertà 70% (9 su 30)
Su un totale di 663 uomini e donne in lizza per un posto in Parlamento in Calabria sono in 24 a cercare la riconferma, il 96,4%. Lo ribadiamo, la cosa da notare però, è che spessissimo quei 24 sono stati collocati in posizione utile per riottenere il proprio posto o per ottenerne uno diverso (dalla Camera al Senato o viceversa).
Insomma: un evidente trucco. Nulla o quasi è cambiato.