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Bisceglia Vs Nunnari: “Chi di noi è più peccatore?”

admin
Marzo05/ 2013

fedele vs nunnari 2

Circa il 20% delle case di Cosenza, Rende e Castrolibero risulta sfitto, eppure non c’è posto per i circa 60 senzatetto che popolano l’area urbana. E’ questo il dato più interessante fatto emergere dal direttore del dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università della Calabria Pietro Fantozzi nel convegno sugli invisibili organizzato nel salone degli stemmi del palazzo arcivescovile da Arcidiocesi, Caritas, Università e federazione italiana organismi per le persone senza fissa dimora. La nota più interessante però, come spesso accade, arriva a margine, quando Padre Fedele Bisceglia, ex monaco fondatore dell’Oasi Francescana, incontra Salvatore Nunnari, vescovo della città dei bruzi.

– “Gli ultimi sono ultimi, complimenti!” esordisce il turbolento monaco brandendo un volantino.

– “Siccome tu sei un grande peccatore, come me…” risponde il monsignore all’ex monaco condannato in secondo grado per stupro.

– “No, più io di lei, eccellenza: sono più vecchio!”, la battuta dell’ex francescano che chiude il siparietto.

Nunnari sorride e dà un buffetto paternale a Bisceglia che ricambia baciandogli la mano. Poi si concedono ai fotografi, consapevoli del fatto che la posa plastica attraverso i media cristallizza nell’immaginario collettivo cosentino la forbice fra chiesa del potere e chiesa della strada. A metà fra il rogo di indifferenza che ha arso la vita di Mourad Gam Gam, Mazni Massaouda detta Fatima e di Abdelkadir Melouk (leggi qui la cronaca) e i loro funerali che sabato stringeranno Cosenza nel lutto cittadino, arrivano le parole dei due carismatici religiosi.

fedele vs nunnari

Quando sabato mi sono inginocchiato a pregare dinanzi a quei tre fratelli e sorelleha spiegato monsignor Nunnari chiudendo l’interessante dibattitola domanda che il Signore poneva era “dov’eri per tuo fratello” e mi ha ancora tormentato, fino al pianto, perché ho capito quello che tutti noi dobbiamo a questi nostri fratelli che vivono la tragedia di una storia difficile, ma soprattutto la tragedia è di chi non sa incontrarli dentro, di chi resta indifferente”.

Padre Fedele ha pazientemente ascoltato gli interventi di protocollo (interrotto solo dalla contestazione di una signora straniera) chiedendo di poter partecipare al dibattito con queste poche parole scritte su una lettera letta al microfono: “Alle passerelle, alle parole, alle pagliacciate scelgo dal 1985 la fede, i fatti, la fratellanza”.

Amen.

(servizio di Matteo Dalena)

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