Fumata bianca, dopo 12 mesi di vacatio (leggi qui), Reggio Calabria ha il nuovo procuratore generale. il successore di Giuseppe Pignatone è Federico Cafiero De Raho, fino ad oggi procuratore aggiunto a Napoli. La nomina da parte del plenum del Csm è avvenuta a maggioranza: 12 i voti a favore, contro gli otto andati al suo diretto concorrente, Francesco Paolo Giordano, procuratore a Caltagirone. Si sono invece astenuti i vertici della Cassazione, il vice presidente del Csm Michele Vietti e il consigliere indipendente Nello Nappi. Poco prima del voto i procuratori aggiunti di Reggio Calabria Nicola Gratteri e Michele Pristipino, avevano ritirato le loro candidature.
L’Anti-Gomorra. In magistratura dal 1977, De Raho ha sempre svolto le funzioni di pubblico ministero, prima a Milano, poi dal 1984 a Napoli; i casalesi li studia da 19 anni, e da altrettanti dà loro la caccia, prima come sostituto procuratore, e fino ad oggi come aggiunto che coordina il pool di magistrati che indaga sulle cosche del Casertano. Un esperto, dunque, un pm in prima linea, uno che la scorta ce l’ha da 19 anni (in seguito a minacce ricevute dal clan Mariano dei Quartieri Spagnoli).
Solida competenza e basso profilo, non si è mai fatto trascinare in polemiche e dichiarazioni avventate, preferendo la lotta senza quartiere ai clan. Stimato da tutti, anche nelle stanze del Csm dove più di uno dei consiglieri interpellati dice: “Nessuno più di lui merita di succedere a Pignatone nella lotta alle cosche reggine. Sarebbe una grande garanzia, uno scacco alla mala“.