D’accordo, ormai la primavera è alle porte e non ci pensiamo più. In fondo è piovuto tanto e in Calabria è successo poco rispetto agli anni passati. Tuttavia il discorso della prevenzione del rischio idrogeologico resta una priorità per tutto il territorio regionale. Cosa fare? Informarsi, basta un click sul sito dell’autorità di bacino territoriale della regione per sapere in tempo reale la consistenza del terreno che hai sotto i piedi.
Casa mia è a San Pietro in Guarano, nella Presila cosentina. Nelle ultime settimane ha visto due pericolose frane solo per fortuna finite senza danni irreparabili (leggi qui e qui i servizi di Mmasciata.it), perciò se non vi dispiace do un’occhiatina. La mappa è chiara e con un sacco di funzionalità, basta cliccare sull’immagine qui sotto e cercare nel sito il posto in cui abitate, con le mappe relative alla questione che più vi interessa.
Una appendice al giochino. Era sabato 28 gennaio 2012 nella sala consiliare del palazzo municipale, quando i volontari della Protezione civile La Lince di San Pietro in Guarano organizzavano un importante momento di educazione civica, parlando del rischio idrogeologico del territorio con la presenza di numerosi esperti. Giova citarne uno su tutti: il noto professor Carlo Tanzi.
Ho ritrovato gli appunti, non butto mai nulla. Introdotta l’attività che svolge questa associazione dai solerti responsabili Salvatore Luca Turano e Pietro Turano, la prima notizia l’ha data il sindaco ospitante, Francesco Acri. “Abbiamo preso decisioni importanti, anche se impopolari. Proprio perché penso che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità, nel prossimo Piano Strutturale Associato abbiamo stabilito la non edificabilità nelle zone a rischio idrogeologico”.
Buona notizia, anche questa facilmente consultabile sul sito del Comune (qui), anche se pare incredibile nel terzo millennio che una cosa del genere sia tutto tranne che scontata. Rapporti come l’ultimo di Legambiente dimostrano quanto si stia sfidando la natura, continuando a costruire dove non si può su tutto il territorio nazionale. Il primo cittadino sampietrese ha proseguito soffermandosi sull’importanza di una certa cultura popolare tramontata con la civiltà contadina, tema ripreso da molti degli intervenuti.
il professor Carlo Tanzi a San Pietro
Quando è toccato al professor Tanzi parlare la sala ha strabuzzato gli occhi per l’attenzione. Fra autorità e ospiti degli altri paesi, i cittadini in sala erano circa una sessantina. Rischio idrogeologico di San Pietro e dell’hinterland attraverso diapositive molto chiare, spiegate con passione dal geologo reso famoso dalle trasmissioni di inchiesta della Rai. Soprattutto una lezione: “Le frane sono amiche dell’uomo, come tutti i fenomeni naturali. E’ la mano dell’uomo, quando agisce senza criterio, a trasformarle in strumento di morte”. La sala è rimasta molto colpita dall’illustrazioni sulla prevenzione del rischio, in particolare è stato mostrato come alcuni strumenti simili alle spille da balia siano state capaci di avvertire in tempo del crollo di alcune strutture pubbliche. Grazie agli studiosi e all’intervento della Prociv si è potuto infatti sgomberare in tempo al primo piccolo segnale una palestra di Cetraro, e ci si chiedeva perché non chiederne l’istallazione anche a San Pietro nelle strutture costruite molti anni fa in aree certificate a rischio.
Poi è toccato, fra gli altri interventi, all’architetto Alfonso Quintieri , responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di San Pietro. Ha parlato del Piano di Protezione Civile comunale (che su Internet non riesco a trovare), spiegando diverse problematiche. Una su tutte: San Pietro centro non dispone di un posto sicuro per allestire un ospedale da campo (mentre nelle frazioni di San Benedetto si presta il parcheggio del campetto, come a Padula, e a Redipiano il parcheggio delle Ferrovie).
Arriva la primavera, meglio pensare ad altro.