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Lo Sviluppo del Sud, Silvio o non Silvio

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Settembre02/ 2013

assud 2013

di Gabriele Fabiani

In Sila le stelle sono così vicine che quasi puoi toccarle. A Camigliatello Silano per la terza edizione della kermesse organizzata dall’associazione “ASSUD” la frase era più di una metafora. Tre giorni che hanno visto confrontarsi il meglio dell’imprenditoria meridionale e della politica nazionale per mettere in risalto le eccellenze Made in Italy del Mezzogiorno. Non succede spesso a queste latitudini, ci siamo andati e questa è la nostra cronaca.

Stelle del Sud” è stato un laboratorio di idee, progetti e persone con l’obiettivo di rispondere alla crisi attraverso lo sviluppo delle attività di cui il povero Sud è ritenuto ricco. Una passerella di lusso, tutto sommato interessante. Madrina dell’evento è stata la bella attrice Anna Falchi, dagli anni del Modello Reggio sempre molto presente e molto applaudita in ogni evento importante di questa regione, ha premiato le eccellenze imprenditoriali che esportano nel mondo il meglio della nostra terra. Fra i premiati, l’imprenditore Aldo Bonifati, Domenico Menniti e Pina Amarelli. Nello stesso contesto hanno ricevuto un riconoscimento speciale personalità di spicco come Vincenzo Pepe (Presidente Fare Ambiente), Carlo Puca (Vice capo-direttore Panorama) e Carlo Pilieci (Vice-direttore TG2).

Ma basta parlare delle solite cose, parliamo di Berlusconi: a richiamare la presenza di un grande pubblico è stato infatti il dibattito dal titolo “Silvio c’è. Anzi no”. Sotto la moderazione del capo-redattore della sede Rai Calabria Annamaria Terremoto e del direttore de “Il TempoSarina Biraghi sono intervenuti: Rosy Bindi (Deputata PD eletta in Calabria), Francesco Sisto (Presidente Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati), Andrea Cozzolino (Europarlamentare PD), Vito Santarsiero (Sindaco di Potenza) e Sergio Abramo (Sindaco di Catanzaro). Lo scontro dialettico più interessante si è diramato lungo l’asse Bindi-Sisto che hanno dato luogo ad un botta e risposta sul caso Berlusconi di cui si dovrebbe discutere a breve la sua decadenza o meno  dalla carica di senatore. Poi si è cambiato argomento ed è risultato unanime l’impegno di sollecitare il governo Letta sui problemi del Mezzogiorno. Rosy si è dimostrata tosta: ha tenuto testa agli interlocutori e non ha risparmiato l’informazione calabrese, rea secondo lei di partecipare all’isolamento della Calabria dal resto del paese e contribuendo, con il passaggio di notizie relative solo alla cronaca nera nel nazionale, a trasmettere un’immagine negativa di questa regione. Poi, con un’invettiva sui tagli ai treni ha dato il la all’argomento turismo.

Serve un cambio di mentalità: per l’europarlamentare Cozzolino bisognerebbe puntare sulla formazione dei giovani a livello europeo per poi svecchiare e rinnovare il sistema italiano. D’accordo l’amministratore delegato del gigante Harmont&Blaine Domenico Menniti, che si è detto “scocciato” di essere considerato una stella solitaria in questo territorio e che ne vorrebbe veder riconosciute molte di più. Secondo gli organizzatori circa 3mila le visite alla manifestazione, un pubblico attento e che non ha fatto mancare contributi critici alle discussioni.

Che sia utile o meno, è un evento che piace e che si può ripetere anche il prossimo anno, insomma.

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