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Cosenza, gli studenti in piazza contro la mafia dei libri

admin
Ottobre04/ 2013

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di Matteo Dalena

I diritti non si pagano. Il #4Ottobre a Cosenza significa mobilitazione studentesca, striscioni e slogan come in altre 16 città italiane, a inaugurare un nuovo anno di lotta. Se a Torino e Piacenza si registrano tensioni tra studenti e forze di polizia, a Pisa viene occupato il lungarno e a Milano la sede del ministero dell’economia, nella città dei Bruzi il corteo di circa 300 unità, produce solo rumore e un ulteriore rallentamento del traffico soprattutto in prossimità del grande cantiere di piazza Bilotti. Da piazza Loreto a piazza dei Bruzi: il corteo è veloce e civile, magari poco innovativo in cori e slogan e abbastanza disordinato, ma volenteroso. 

I motivi del ricorso alla piazza sono sul volantino che i rappresentanti del Collettivo studentesco autorganizzato hanno stampato in serie; rimbalzano di bocca in bocca come una tiritera che può mutare nell’ordine ma non nella sostanza. L’opposizione alla “demagogia della ripresa economica solo a parole” si accompagna a istanze più concrete come quelle del caro libri e trasporti. Per quanto concerne l’editoria scolastica si fa fatica ad accettare quell’odiosa tendenza a cambiare edizione ogni anno: gli studenti la definisconomafia dei libri di testo e ha sancito l’estinzione dei mercatini dell’usato a metà prezzo. Pesa poi sulle tasche dello studente medio quell’euro e sessanta centesimi per una corsa dell’autobus e nemmeno chi arriva a fare l’abbonamento mensile (32 euro) gode di particolari agevolazioni.

Lungo il percorso, tre petardi scuotono la quiete della mattinata cosentina e spruzzate di vernice “No Tav” deturpano panchine installate di fresco, saracinesche e viali. Si transita da Piazza Bilotti dove viene affisso lo striscione “la cultura unico grande cantiere mancante in città“, poi dal Liceo scientifico “Fermi” dove si contesta la dirigente. Da viale Mancini si arriva in piazza dei Bruzi davanti alla sede del comune. Una rappresentanza studentesca viene ricevuta dall’Assessore alla scuola Giuseppe De Rose che si dice vicino alle ragioni “pratiche” della protesta: “come quando mi sono incatenato, sono disposto a venire incontro alle ragioni della protesta anche con soluzioni estreme. Per quanto riguarda il problema dei buoni libro, io sono disposto ad autodenunciarmi alla Procura della Repubblica subito dopo aver fatto le fotocopie dei testi per quelle famiglie disagiate”.

La rappresentanza studentesca viene infine invitata dall’assessore a partecipare attivamente al prossimo consiglio comunale e, nel volgere di pochi istanti, la protesta cosentina del 4 ottobre termina con una stretta di mano.

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