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Orrore a Cassano, il sindaco: “Aiutateci”

adminwp
Gennaio19/ 2014

cassano coc

Un auto carbonizzata ben nascosta dietro un rudere abbandonato, nell’abitacolo ci sono due scheletri, un altro in ciò che resta del cofano. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, nelle campagne di Contrada Fiego a Cassano allo Ionio, sapevano che il modello dell’auto segnalato da un cacciatore corrispondeva a quella di Salvatore Iannicelli, 52enne di Cassano, sparito da giovedì insieme a Ibtissa Touss, la compagna 27enne di origini marocchine, e al nipotino di soli tre anni.

Proprio perché sapevano, speravano di non ritrovare anche ciò che rimaneva del corpicino di Nicola Iannicelli detto Cocò, un bimbo di tre anni, innocente per definizione.

Secondo i primi rilievi i tre sono stati uccisi poi dati alle fiamme in auto, una barbarie intollerabile. Il piccolo paga con la vita una legge che è la non sua, entrambi i genitori sono attualmente reclusi in carcere per reati di spaccio perciò, dopo esser stato anche nel carcere di Castrovillari insieme alla mamma, era stato affidato al nonno, un sorvegliato speciale anche lui con precedenti di droga; la scomparsa dei tre era stata denunciata dall’altro figlio di Iannicelli nel pomeriggio di giovedì. Il sorvegliato speciale, costretto ai domiciliari dalle 8 di mattina a quelle di sera, non era rientrato in casa. Con lui erano la compagna e il piccolo, a lui affidato a differenza dei suoi due altri fratellini.

Il sindaco di Cassano Gianni Papasso ha rilasciato un’intervista a RaiNews24: “Iannicelli era uscito da poco dal carcere ed era venuto al Comune a chiedere aiuto. Penso sia un delitto maturato negli ambienti della droga. Non ce la facciamo più, abbiamo bisogno di aiuto, dateci una mano. Dove lo Stato non c’è, cresce il sottosviluppo e si annida la criminalità organizzata, capace di orrori simili“. Il procuratore Franco Giacomantonio, titolare delle indagini ha parlato di “orrorre inaudito“. “Si è passato ogni segno, come si può uccidere un bambino di tre anni così? In tanti anni di lavoro mi ero trovato poche volte ad affrontare un delitto così efferato“.

La notizia sta facendo rapidamente il giro d’Italia a meno di 8 mesi dal delitto nelle campagne di Corigliano della giovane Fabiana Luzzi, arsa viva dal fidanzatino nelle campagne di Corigliano.

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