dai nostri inviati
Si sversa a Celico. qualche minuto dopo il vertice a porte chiuse alla prefettura di Cosenza sulla questione, la notizia era già chiara. Ieri in serata è stata confermata da amministratori e membri del Comitato Ambientale Presilano davanti alle migliaia di persone che hanno assiepato il presidio alla discarica. Un tumultuoso fiume di gente che ha bloccato in modo pacifico il paese per qualche ora. Cittadini comuni da tutti i paesi vicini e dalla città, rappresentanze di associazioni e di movimenti analoghi del territorio, ma soprattutto tanti ragazzi e ragazze.
L’ormai ex impianto privato di compostaggio di contrada San Nicola è stato individuato per lo smaltimento di rifiuti indifferenziati per un periodo di emergenza di dieci giorni, dopo di che potrà conferire i suoi rifiuti nell’impianto presilano solo quel Comune che avrà dimostrato di superare la soglia del 60% nella raccolta differenziata. In buona sostanza si tratta dei comuni del comprensorio, ma prima dell’undicesimo giorno può toccare a tutti; i numeri annunciati parlano di circa 3mila tonnellate in dieci giorni, circa l’uno per cento della capienza dell’impianto di Celico.
Anche se il vertice si è tenuto a porte chiuse, non è stato difficile captare i torni accesi del confronto. La riunione è iniziata alle 16 e 38 e finita pochi minuti dopo le 18. Erano presenti al cospetto del Prefetto Gianfranco Tomao: Alessandro Brutto e Alessandro Lista, amministratore unico e direttore tecnico della Mi.Ga, la società proprietaria dell’impianto di Celico; Salvatore Iazzolino, sindaco di Casole Bruzio; Salvatore Magnelli, vicesindaco di San Pietro in Guarano; Leo Franco Rizzuti, sindaco di Serra Pedace; Maurizio Biasi, sindaco di Lappano; Eugenio Cupelli, vicesindaco Mendicino; Giovambattista Benincasa, vicesindaco di San Giovanni in Fiore; Francesca Alberto, assessore di Castiglione Cosentino; Gabriele Perri, sindaco di Aprigliano; Ippolito Morrone, sindaco di Trenta; Antonio Muto, sindaco di Pietrafitta; Stanislao Martire, sindaco di Pedace; Felice D’Alessandro, sindaco di Rovito; Luigi Corrado, sindaco di Celico; Tiziano Gigli, sindaco di Spezzano Sila e Mimmo Talarico, consigliere regionale.
A circa mezzora dalla chiusura delle porte si è cominciato a radunare un gruppo di manifestanti sulle scale del palazzo; esibiti gli striscioni che arrivano direttamente dal presidio di Celico, una delegazione ha chiesto di poter assistere alla riunione. Il permesso, come era già stato fatto con i giornalisti, è stato negato. Sono partiti i cori: “Dai rifiuti solo tumori!”. Il prefetto verso le 19 ha convocato una delegazione e ha spiegato le decisioni prese nel lungo pomeriggio. La palla è passata all’assemblea al presidio di Celico, già pieno di gente intorno alle 20 e 30. Hanno preso la parola diversi amministratori che, concordi nel voler affermare la dignità di questi territori contro le decisioni (definite “illegali e incostrituzionali”) imposte dalla Regione, hanno dato pieno appoggio al comitato e alla decisione dell’assemblea, che è stata quella di andare avanti con il presidio ad oltranza.
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Oggi il comitato ha annunciato l’accordo per una ulteriore “tregua” di 12 ore, il che significa che fino alle mezzanotte di stasera nessun camion dovrebbe muoversi alla volta di Celico. Per stasera al presidio continuo, fin dalle 20, intanto sono state annunciate diverse iniziative culturali per accogliere le centinaia di cittadini e cittadine che stanno dando vita alla storica protesta.
(Matteo Dalena)
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