Ricorderete: 10 giorni di conferimento di rifiuti indifferenziati in regime di emergenza (circa 340mila tonnellate il limite imposto, ovvero l’un per cento della capienza dell’impianto), poi sarebbe toccato esclusivamente ai rifiuti dei comuni che raggiungono almeno il 60% di raccolta differenziata. “All’undicesimo giorno intervengo io“, aveva dichiarato il prefetto di Cosenza Tomao
nel vertice con tutti gli amministratori della zona (LEGGI QUI). E invece sono intervenuti i cittadini del presidio ambientale presilano, che nonostante le temperature pungenti e la neve depositata sul terreno stamattina hanno fermato i tir con un blocco pacifico alla sbarra della strada che porta alla discarica di contrada San Nicola di Celico. Le forze dell’ordine hanno chiesto i documenti ai manifestanti, mentre i camion hanno fatto manovra e sono tornati indietro.
Questa la presa di posizione del comitato di cittadini in merito alla necessità di un nuovo blocco dopo quello che per sei giorni e cinque notti aveva bloccato l’ingresso alla discarica a qualsiasi mezzo: “La Regione, il Comune e la Prefettura non sembrano in grado di decidere nel merito in mancanza di una presa di posizione netta se assumersi la responsabilità di prorogare o meno l’emergenza, mettendo ulteriormente a rischio la salute dei cittadini. Da che parte stanno le istituzioni? In assenza di comunicazioni formali che impediscano lo sversamento di monnezza indifferenziata, è il Comitato ambientale presilano a garantire il blocco, mentre dovrebbe essere assicurato dalle forze dell’ordine e dalle istituzioni“.
La resistenza per la salute pubblica insomma continua, e in uno scenario naturale che ancora regala emozioni uniche è quasi difficile ricordarsi che si stanno interrando rifiuti “tal quale” per ordinanza. In un anfiteatro stracolmo di persone la scorsa settimana il dottor Ferdinando Laghi, vicepresidente italiano di Medici per l’Ambiente, ha ricordato alla popolazione, con una dettagliata presentazione scintifica, i danni che una discarica (a norma di legge e su stantard fissati per legge sulle tolleranze degli adulti) lascia sul territorio. Il Comitato ha chiuso quella giornata formulando un dettagliato piano di proposte per raggiungere l’obbiettivo di una Presila a Rifiuti Zero, come già accade in altre aree naturalistiche del paese.
Un’altra dimostrazione che protesta e proposta in questa battaglia vanno a braccetto.
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