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L’AVVELENATA | Celico, la popolazione torna in campo

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Marzo07/ 2014

celico consiglio sbarra

dai nostri inviati

A Celico in centinaia fin dalle sei di giovedì mattina hanno ingrossato il presidio permanente del Comitato Ambientale Presilano. Le temperature rigidissime di località Manco Morelli, posta quasi ai mille metri di altitudine, non hanno fermato il rinnovato sdegno, così come la pioggia battente. Alle dieci sul posto sono stati riuniti in modo simbolico i consigli comunali di molti paesi presilani: Celico, Spezzano Piccolo e Spezzano della Sila, Lappano, Rovito e Casole Bruzio. All’interno dell’assise, svoltasi in mezzo a molta confusione, è stato approvato un documento proposto dal Comitato Ambientale Presilano che punta ad una Presila a Rifiuti Zero attraverso: riduzione, riciclo, riutilizzo e recupero. Il documento, quasi nella sua interezza, è stato recepito dai sindaci che chiederanno ora ai consigli comunali di approvarlo, intanto il blocco dei rifiuti indifferenziati e non trattati continua.


celico occhiutocelico corrado

COSENZA VS CELICO Il prologo del giorno prima (giovedì) si materializza in una lunga e confusissima assemblea nella biblioteca comunale del paese presilano, iniziata alle 18 e terminata a tarda serata. C’era gente aggrappata alle grate delle finestre esterne, sotto la pioggia, che tentava di capire cosa si stava dicendo nella stanza da ore piena come un uovo. Dalla consegna delle tessere elettorali a una grande manifestazione alla Regione, i cittadini si sono espressi in svariati modi sulle modalità con cui portare avanti la protesta. Prima di loro il sindaco Luigi Corrado ha annunciato di essere stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza dall’omologo Mario Occhiuto di Cosenza, causa l’ordinanza di carattere meteorologico con la quale ha chiuso fino a venerdì a mezzanotte la strada d’accesso alla discarica ai camion pieni di rifiuti. Occhiuto, prima di metterla in politica vera e propria, accusando “i signori della Sila del Pd” che in questi anni hanno foraggiato il business privato di Celico, dice di essere per la chiusura e l’immediata bonifica della discarica e di capire e condividere le preoccupazioni del Comitato Ambientale, aggiunge però che la discarica se rimane aperta deve assolutamente servire anche a Cosenza (proprio in base a questa motivazione va ricordato però che fu il primo a chiedere pubblicamente lo sgombero forzoso dei manifestanti al prefetto). Corrado di chiusura della discarica invece non ha mai parlato chiaramente (del resto per esprimersi e muoversi ufficialmente in questo senso c’è stato tutto il tempo, visto che è stato eletto sindaco il 12 giugno del 2004) e si batte, più pragmaticamente magari, perché la struttura funzioni a norma di legge e che sia ad uso dei comuni virtuosi del circondario, al massimo anche delle serre cosentine. La sua, in definitiva, è una guerra contro il rifiuto non trattato e contro i Comuni che non hanno investito nella raccolta differenziata porta a porta, semplicemente perché la struttura di Celico non è stata costruita per avere questo tipo di rifiuti, e riempendola di “talquale” si quindi configurerebbe un rischio altissimo per la sanità ambientale. Per ultimo in questa anacronistica contrapposizione una proposta alquanto bizzarra che arriva dal capoluogo: “una marcia su Celico” da organizzare lunedì mattina. L’idea è del presidente della commissione Ambiente del Comune bruzio Francesco De Cicco, che sostiene di voler portare molti cosentini alla sbarra in Presila a sensibilizzare l’amministrazione di Celico e i cittadini ad accogliere i rifiuti di Cosenza in segno di solidarietà. 

celico assemblea scuole

IL COMITATO Chi sicuramente si batte per la chiusura della discarica senza se e senza ma, dimostrandosi contrario a qualsiasi rifiuto che ci finisce dentro, è il Comitato Ambientale Presilano, che esprime l’assoluta solidarietà alla comunità del capoluogo per la grave emergenza ambientale, ma spiega che di beghe politiche del genere non vuole sentir parlare, visto che non si tratta di penalizzare gli abitanti di Cosenza ma, semmai, di tutelare anche per loro le falde acquifere che scendono a valle: “Siamo interdetti dalla campagna mediatica che si sta conducendo in merito alla discarica di Celico. Sembra che tutto si riduca ad uno scontro tra il sindaco Occhiuto e quanti si oppongono ad uno sversamento in discarica che prescinde dalla provenienza territoriale dei rifiuti. Non ci interessa conoscere le “cabine di regia” che lavorano dietro le quinte, vogliamo che siano chiare le motivazioni che hanno determinato l’azione di protesta del Comitato Ambientale Presilano, iniziata decine di giorni fa, e gli obiettivi che si intendono perseguire. Riteniamo che non sia accettabile lo sversamento di rifiuti “talquale” non tenendo conto delle normative nazionali ed europee rispetto alle quali pendono sanzioni che già paghiamo tutti”. Da ricordare infatti che questa nuova fase di protesta è montata in seguito al mancato rispetto degli accordi presi da Regione, Prefettura e Questura con le istituzioni locali e con i cittadini. I dieci giorni di sacrificio richiesti, nero su bianco e pubblicamente, alla Presila con il conferimento di rifiuti indifferenziati dai comuni in emergenza a Celico, sono scaduti domenica. Da lunedì si darebbe dovuto lasciar la struttura ai comuni che differenziano oltre il 60% della propria raccolta, da individuare con il criterio di prossimità territoriale, e invece la Regione ha emanato una nuova proroga per estendere l’indiscriminato carico di rifiuti a circa 30 comuni praticamente fino a

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maggio.

Un problema di sanità e sicurezza pubblica, ma prima ancora di democrazia.

(S. Alfredo Sprovieri)

LE NUOVE ORDINANZE DELLA REGIONE CALABRIA:

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