“Un demonio non mi prenderà” aveva detto don Tommaso Scicchitano, protagonista del secondo degli “Appunti di viaggio” organizzati dalla bottega del commercio equo e solidale “Otra Vez” di Cosenza, alla partenza del suo “grand tour” motociclistico per le poco battute direttrici dell’Est europeo. E dalle montagne di Rila fino alle distese transilvane nessun demonio, inteso come intoppo o pericolo di sorta, ha intralciato il cammino di scoperta e incontro del prete/attivista/centauro Scicchitano che, intervistato dal nostro Matteo Dalena, ha ripercorso le sette tappe di un viaggio di circa di 5 mila chilometri e attraverso Albania, Macedonia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Slovenia. Un itinerario prettamente religioso, puntellato di monasteri, “luoghi d’incontro tra genti e fedi oltre quelle creazioni artificiose che sono i confini”, ha detto Scicchitano, lingue solo apparentemente incomprensibili ma avvezze, in caso di necessità o bisogno, al comprendersi oltre ogni muro e sragione. L’ingrediente necessario è però la volontà. L’avventuroso prete donnicese presenta all’attento pubblico della Bottega i personaggi in cui s’imbatte: dal piccolo Andreji alla coppia di sposi del lago di Ocrida, dai contadini bulgari “poco diversi da quelli di Donnici”, agli amici di Cluji-Napoca, di volta in volta tutti indicano al viandante se non la migliore comunque “una strada”. Al netto di datati e sempre vivi stereotipi che ogni viaggiatore porta quasi sempre con sé alla partenza, l’esperienza di Tommaso Scicchitano cede al fascino di un est primitivo e selvaggio, perennemente in potenza, sulla buona strada ma non ancora “arrivato” a una compiuta modernizzazione. Le gemme più preziose scoperte dal presbitero sono infine quelle della lentezza e dell’amicizia, dell’incontro e della solitaria riflessione, antidoto contro il logorio della vita di un moderno e qualunque “prete di campagna”. “Appunti di viaggio” in bottega Otra Vez, torna giovedì con i “Semi autonomi” di Crocevia Calabria.
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