Partito il corteo da Spezzano della Sila per la chiusura della discarica di Celico. Una manifestazione senza sigle di partito o altri simboli della politica. Dietro lo striscione #LaChiudiamoNoi infatti, comuni cittadini, comitati da tutta la Calabria e istituzioni locali pretendono dalla Regione il ritiro dell’autorizzazione integrata ambientale che permette lo sversamento di rifiuti da tutta la regione nel sito di Celico, posto ai piedi del Parco Nazionale della Sila, in un territorio dall’alto valore paesaggistico e naturale. In testa al corteo uno striscione bianco sostenuto dalle decine di bambini simbolo del futuro di un territorio che si è svegliato e non ci sta più a vivere sotto il continuo ricatto delle esalazioni nell’aria e di inquinamento di terreni e falde acquifere preziosissime, che fanno da bacino naturale per l’area urbana di Cosenza. Alle loro spalle sfilano rumorose le decine di comitati territoriali da ogni parte della Calabria, a voler significare che questa è una battaglia di tutti, per la richiesta di un nuovo piano di rifiuti regionale che abbandoni le sacche decennali di clientelismo privato e porti ad una nuova gestione pubblica che punti alla strategia Rifiuti Zero, già operativa in centinaia di territori nazionali e nelle città più avanzate del mondo. La manifestazione è stata pacifica ma combattiva e si è conclusa all’ora di pranzo con un inaspettato torpedone che ha continuato a risalire la strada statale fino al presidio simbolico del Comitato Ambientale Presilano, in testa all’allestimento dei mercatini di Gruppo di Acquisto Solidale che hanno dimostrato il vero oro di questa splendida fetta di territorio. Ovvero l’esatto contrario della spazzatura.