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L’ultimo compleanno di Federico Aldrovandi

Matteo Dalena
Matteo Dalena
Luglio17/ 2012

 

di Matteo Dalena

Lino Aldrovandi affida a Facebook la foto e il ricordo di un momento felice: “L’ultimo suo compleanno, il 17 luglio 2005, io e Federico lo passammo insieme. Io, disastro in cucina, mi cimentai eccezionalmente a preparargli qualcosa di buono. Sorrideva Federico nel vedermi così impegnato, ma nessuna critica alle cose che gli avevo preparato, con scarsi risultati. Anzi un grazie spontaneo e gioioso nelle sue parole, con quei suoi occhi gentili e quella meraviglia che sebbene diciottenne non erano diversi da quelli di qualche anno prima, con la bellezza che stava crescendo, e ogni giorno era il meglio. Quel 17 luglio, nel spegnere l’unica candelina sulla torta, perchè diciotto candeline non ne avevo, lo stesso bambino di qualche anno prima e il ricordo di quell’abbraccio, l’ultimo, dei suoi splendidi diciotto anni. Nell’abbracciare i vostri figli siate sempre pronti a cogliere quell’attimo meraviglioso del loro amore, senza mai stancarvi. Auguri bimbo mio, auguri ragazzo mio. Lino”

Il messaggio di un padre. Poche righe, dolci ricordi, il calore di un abbraccio, uno degli ultimi. Così Giuliano “Lino” Aldrovandi ricorda l’ultimo compleanno di Federico, giovane studente ferrarese assassinato da quattro poliziotti all’alba del 26 settembre del 2005. Senza più obbligo o premura dell’uso del condizionale, perchè il 21 giugno scorso la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi. Un tormento lungo sette anni: oggi Federico ne avrebbe compiuti 25. Forse una festa, una scampagnata fuori porta con gli amici, un giro in centro con mamma Patrizia e papà Lino. Lo stesso padre che oggi, stremato da un lunghissimo iter processuale ma prodigo di gesti, sguardi e consigli affinchè “cio’ che è stato non accada mai più”, lo ricorderà con lunghi silenzi e “portando due girasoli” al camposanto.

I girasoli. La simbologia li considera portatori di gioia e allegria per via di quelle grandi infiorescenze che sembrano sorridere. Secondo G.W. Gessmann “ciò che è per lui la luce del sole per me è il tuo amore”. Un simbolico gesto di un padre che, nonostante tutto, trova la forza di sorridere ancora alla vita.

Riusciamo a contattarlo e lui ha premura di dedicarci un ricordo di “quella terra meravigliosa che io e la mia famiglia in giorni fantastici e indimenticabili abbiamo avuto la fortuna di conoscere”. Il suo pensiero di padre e di ferrarese, va all’irrisolto caso di Donato “Denis” Bergamini, ragazzo di Boccaleone e centrocampista del Cosenza “investito da un camion quando era già cadavere” – questo il responso dell’ultima perizia dei RIS di Messina – il 18 novembre del 1989 sulla strada statale 106 a Roseto Capo Spulico.

“Forse anche Denis – prosegue Aldrovandi – grazie soprattutto allo sforzo di tanti calabresi penso proprio che riuscirà ad avere giustizia. Goccia a goggia ce la farete. Vi abbraccio immensamente con due stelle in più in cielo che sicuramente ci aiuteranno a illuminare il nostro faticoso cammino”.

 

 

Matteo Dalena
Matteo Dalena

Storico con la passione per la poesia, imbrattacarte per spirito civile. Di resistenza.

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