di Mariarosaria Petrasso
Esistono molte Italie, ma anche molte Calabrie. Il Reggino creativo quasi il doppio del Cosentino (qui), che però ha un’attrattiva turistica 4 volte migliore (qui). Crotone è la città che produce meno ricchezza in Italia, Catanzaro quella che ne produce di più in tutta la regione (qui). Cosenza è la provincia che fa registrare maggiore spirito d’impresa (qui) e Catanzaro quella con il maggior numero di prestiti non onorati (qui).
Sono alcune delle particolarità dell’annuale classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore .
Per trovare una provincia del sud nella graduatoria generale, bisogna come al solito guardare in basso ed arrivare fino alla 76esima posizione di Potenza. Per trovarne una calabrese invece è necessario scendere fino alla 78esima di Catanzaro, che recupera cinque posizioni rispetto allo scorso anno, seguita a ruota da Crotone. Penultima tra le cinque province calabre è Cosenza, alla posizione 96, preceduta da Reggio Calabria che recupera due posizioni e si piazza al 92esimo posto. Fanalino di coda calabrese è Vibo Valentia che di punti ne perde ben undici e si piazza al posto 102.
Se Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria registrano una miglioria rispetto agli scorsi anni, Cosenza riporta un ennesimo calo. Ma è tutto il Sud che è nettamente separato dal resto del Paese, nessuna città virtuosa, nessun fiore all’occhiello.
Ad esempio, prendendo i dati specifici della provincia di Cosenza, scopriremo che ci sono meno di otto librerie ogni 100mila abitanti (qui). E’ inoltre una provincia poco creativa e poco sportiva, ma c’è una spesa pro-capite in veicoli, elettronica, mobili e pc di circa settecento euro annuali.
E la situazione nelle altre province non è molto diversa. Catanzaro doppia Cosenza per quanto riguarda gli spettacoli per 100mila abitanti, contandone circa 2700 contro i nemmeno 1800 dei cosentini. Sempre più dei 610 di Vibo.
Se facciamo il confronto con la capolista Bolzano, alcune differenze importanti saltano subito all’occhio: un irrisorio tasso di disoccupazione del 3,34% si scontra con il 13,08% di Reggio Calabria.
Alla luce di questa tragica lettura, si nota l’assoluta inefficacia dei provvedimenti economici e culturali che le amministrazioni locali hanno portato avanti del biennio 2011-2012. Le politiche regionali a proposito di promozione artistica non sono riuscite minimamente ad eguagliare le città dove, secondo la statistica, si vive oggettivamente meglio. Eppure sono piovuti milioni di euro per la promozione territoriale. Si ripropone il solito adagio di fondi mal spesi e sottosviluppo del Mezzogiorno.
Unica nota di merito per la Calabria sono i giovani tra i 25 e i 30 anni che si laureano ogni mille abitanti: il dato delle cinque province oscilla tra i 68 e i 78, contro i 35 di Bolzano.