“Stavamo nel gruppo della morte, ma i morti erano gli altri. La fame, ciò che conta è solo la fame”. E’ solo uno spot televisivo (per una marca di riso e faglioli) quello che ritrae Jorge Luis Pinto, allenatore della Nazionale del Costa Rica, parlare ai suoi giocatori prima di una partita di calcio, ma visti i risultati in campo c’è da crederci. La squadra rivelazione del Mondiale brasiliano è già qualificata nel girone che la vedeva agli occhi di tutti, Mourinho per ultimo, agnello sacrificale e può stupire ancora. Grande oratoria della tradizione sudamericana e sguardo magnetico, meglio i tacos ticos del tiki taka.
Ecco il testo del discorso ai giocatori di Jorge Luis Pinto:
“Ragazzi, oggi debuttiamo nel girone della morte, ma vi assicuro che saremo più vivi che mai! Ascoltate lo stadio, sentite il terreno, respirate l’atmosfera, che contesto meraviglioso per vincere! Godetevelo! Nessuna maglia ci farà paura, non ci lasceremo intimidire da nessun colore, il calcio è cambiato, la sua storia non importa, non conta. Oggi scriveremo la nostra, ragazzi! Siamo 11 e loro 11, ma noi abbiamo più fame, più voglia, andiamo con forza, diamo il meglio di noi. Voi siete qualità, voi siete i migliori, il Paese aspetta tutto da voi e siamo in condizioni di darglielo. È arrivata l’ora della verità, la tavola, la tavola è già imbandita!”
“Muchachos, hoy iniciamos el grupo de la muerte, pero os aseguro ¡que nunca vamos a estar tan vivos! Escuchen el estadio, sientan la cancha, respiren el ambiente, ¡que clima tan hermoso para ganar! ¡Disfrútemelo! Ninguna camiseta nos va a dar miedo, ningún color nos va a intimidar, el futbol cambió, su historia no importa, no vale. ¡Hoy escribimos la nuestra muchachos! Somos 11 y ellos 11, pero nosotros tenemos más hambre, más gana, vamos con fuerza, demos lo mejor de lo nuestro. Ustedes son calidad, ustedes son los mejores, el País espera todo de ustedes y estamos en condiciones de dárselo. Llegó la hora de la verdad, la mesa, ¡la mesa está servida!“