Jorge Mario Bergoglio, è il 266mo Pontefice della chiesa Cattolica. E’ il primo sudamericano della storia, ed ha scelto il nome Francesco I. Bergoglio era l’unico cardinale gesuita in conclave, gesuita come il compianto cardinale Martini. Ha esordito con simpatia, rompendo il protocollo come fece Giovanni Paolo II, poi ha rivolto un pensiero al suo predecessore: “Vorrei fare una preghiera per il nostro Benedetto XVI, preghiamo tutti insieme per lui perché la madonna lo benedica e il signore lo custodisca“. Ha terminato chiedendo silenzio e preghiera, subito dopo queste parole: “Iniziamo insieme questo cammino di fratellanza e di amore fra noi, vescovo e popolo“.
Il cardinal Bergoglio, che ha attualmente 77 anni, è di Buenos Aires. I suoi genitori – Mario, impiegato delle ferrovie, e Regina Sivori, casalinga – erano italiani emigrati in Argentina, ed hanno avuto cinque figli. Il porporato ha studiato come tecnico chimico, ma poco dopo il diploma è entrato nel seminario di Villa Devoto. L’11 marzo 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù. Ha insegnato Letteratura in varie scuole mentre studiava Teologia, e il 13 dicembre 1969 è stato ordinato sacerdote. Da buon argentino il nuovo Papa, Jorge Bergoglio, è un appassionato di calcio e di tango. Tifoso del San Lorenzo, squadra del quartiere Almagro di Buenos Aires.
All’interno della Compagnia di Gesù è stato provinciale d’Argentina, oltre che rettore del Colegio Máximo de San Miguel e delle sue facoltà di Filosofia e Teologia. Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires nel 1992, e arcivescovo coadiutore nel 1997. L’anno dopo, assumendo il governo di questa diocesi, è diventato il primo gesuita primate d’Argentina.
Lo stesso papa lo ha creato cardinale nel 2001. Nella Santa Sede fa parte della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, della Congregazione per il Clero e della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Fa anche parte del Pontificio Consiglio per la Famiglia e della Commissione per l’America Latina. Durante il suo ministero come arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina, il cardinale è stato spesso la voce della Chiesa nel Paese, in difesa della vita e della famiglia e a livello di questioni sociali, e in quest’ultimo periodo ha svolto un’intensa opera a favore della nuova evangelizzazione e per implementare le direttrici per l’Anno della Fede.
Il cardinale è un uomo altamente spirituale, ed è molto amato nel suo Paese. Ha esortato gli argentini a “non abituarsi alla povertà” e a “scendere in strada” in difesa della famiglia. Nel settembre dello scorso anno rimproverava i sacerdoti che si rifiutavano di battezzare i figli delle madri single, chiamandoli “gli ipocriti di oggi che hanno clericalizzato la Chiesa, quelli che allontanano il popolo di Dio dalla salvezza”. È un pastore coraggioso e di grande animo, con particolare sensibilità anche nei confronti del popolo ebraico e dei cristiani del Medio Oriente.
Ad onor di cronaca, in Argentina in queste ore si torna anche a parlare del libro “El Silencio” (Editorial Sudamericana), del giornalista Horacio Verbitsky, che accusa il nuovo pontefice, all’epoca 36enne, di connivenze con la sanguinaria dittatura militare.