Oggi, 8 gennaio 2014, il giornalismo compie un importante passo nel futuro. The New York Times, certamente il più influente quotidiano del mondo, lancia la sua nuova edizione digitale. Un restyling totale, che arriva dopo dieci anni di variazioni quasi impercettibili. Chiunque vuole avere a che fare con il giornalismo dei prossimi anni deve guardare a questo evento come allo sbarco sulla Luna.
Avendo seguito in tempo reale il lancio della nuova piattaforma, appuntiamo una semplice analisi di primo impatto per voi.
PARTIAMO DALLA GRAFICA. Negli ultimi 20 anni tantissimi hanno portato le notizie di radio, tv e giornali sui nostri computer, sui nostri telefoni e su tutte le vie di mezzo rese possibili dalla tecnologia, ma nessuno è riuscito efficacemente a dotare la Rete dell’anima di radio tv e giornali. Un problema che anche sulla piccola Mmasciata ci poniamo da sempre. Il NY Times tenta ora di uscirne riducendo l’impatto dei colori. Notizie impaginate con un criterio da cartaceo, scritte nere su bianco, font elegante e dimensione più grande del carattere, tutto molto intuitivo. Le finestre video o audio sono riconoscibili e si estendono su tutto lo schermo; con un semplice clic puoi avere la sensazione di leggere agilmente un giornale, guardare un servizio video o sentire la vivavoce degli opinionisti.
LA NOTIZIA E’ UN FIUME Sul Web la notizia non è più un processo chiuso dalla firma o dalla chiosa dell’autore, ma un continuo fluire di aggiornamenti e approfondimenti che possono essere anche arricchiti dall’intervento di lettori qualificati; proprio per questo, il nuovo sito del Times non rimanda ad altri link o ad altre pagine quando si parla di un argomento, ma si presenta come un unico “rotolo” consultabile e interattivo. Gli aggiornamenti compaiono in automatico in alto, come se fossero una “notifica”, avvertendoti che un cambiamento è in atto. Cliccando inoltre a sinistra della pagina si può “sfogliare” il sito, visualizzando tranquillamente un altro link sull’argomento in questione.
CIO’ CHE HAI DA DIRE E’ IMPORTANTE Non solo questo, i commenti degli utenti sono inseriti con una nuvoletta direttamente nel testo, organizzate secondo gli argomenti. Così mentre leggi una cosa puoi dire direttamente cosa ne pensi, o leggere simultaneamente cosa ne pensano gli altri utenti iscritti, senza perdere il filo del discorso o aspettare che finisca l’articolo.
FOTOGIORNALISMO E’ una rivoluzione molto importante. Le immagini possono essere ingrandite a tutto schermo senza perdere contatto con l’articolo; la qualità è altissima, come la rivoluzione, e i contenuti sono sempre tracciati e originali in modo che il lettore sappia tutto di ciò che racconta la foto e di chi l’ha scattata.
PIU’ VELOCITA’ Le pagine e i contenuti si aprono senza attesa alcuna, così come i link audio e video, accompagnando il lettore in una esperienza realmente interattiva con sempre maggiore velocità. Tutto è più pensato che mai per i tablet e gli smartphone ed è completamente connesso al social network che il lettore intende preferire per condividere il contenuto dell’articolo se non l’articolo stesso. Mai era stato fatto nulla di simile con tanta decisione, come se fossimo davanti al superamento non solo del giornale di carta ma anche del giornale sul computer di casa.
PUBBLICITA’ NATIVE La novità più controversa, i contenuti “sponsorizzati” dalle aziende,proprio come avviene su Twitter o Facebook. Bando alle ipocrisie, quelle che nel gergo giornalistico si chiamano “marchette” (nella redazioni tv le chiamano “pompini”) verranno rese palesi da un avviso (tipo il diverso colore del testo). Si cerca così di arrestare il calo di inserzioni pubblicitarie con articoli di contenuto direttamente realizzati dalle aziende che andranno a sostituire noiosi spot e pagine pubblicitarie che si aprono da sole nella navigazione. Il dibattito su questo tema è molto acceso, anche se in qualche modo la strada sembra tracciata da tempo. Non solo separare fatti da opinioni, ma separare gli articoli giornalistici da quelli pubblicitari. Una sfida pericolosa che rischia di intaccare la credibilità di una testata senza portare i benefici attesi dall’azienda. A nostro modesto avviso può apparire un esperimento interessante per grandi media che godono di un sistema di controlli ferreo, ma che rischia di diventare un pericoloso virus per il web fatto di milioni di pesci piccoli senza alcuno scrupolo. Che si occupi di una notizia o di un consiglio per gli acquisti, una redazione deve essere sempre guidata da un approccio etico al giornalismo, deve sempre credere che il lettore possa migliorare e non peggiorare leggendo il frutto del suo lavoro.