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TAGLIONI DIGITALI | Chi ci difende dalla legittima difesa?

Francesco Cangemi
Francesco Cangemi
Aprile01/ 2016

Ama il prossimo tuo dice la Bibbia e l’Italia, è risaputo, è un Paese estremamente cattolico. Ma se questo prossimo tuo prova ad entrarti in casa, beh allora massacralo di botte o sparagli in testa (qualora necessario). Chiariamolo subito: non stiamo difendendo i topi d’appartamento o quelli mascherati che si infilano in casa picchiano, legano e derubano. Niente di tutto questo. Ma dal partire con questa condanna per arrivare ad una proposta di Legge che legalizza la possibilità di fare qualsiasi cosa in nome della legittima difesa ci passa una Costituzione.

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Klint Eastwood nel mitico film “Gran Torino”

Da giorni su internet e sui social network gira la richiesta di raccogliere firme per indire un referendum che porti ad una Proposta di Legge di iniziativa popolare che promuove “misure urgenti per la massima tutela del domicilio e per la difesa legittima”. Tradotto significa modificare due articoli del Codice penale: il 614 (Violazione di domicilio) e il 55 (Eccesso colposo). La proposta è portata avanti da Italia dei valori, il partito nato per volontà dell’ex pm di “Mani pulite” Antonio Di Pietro che si è sempre collocato nel centrosinistra sullo scacchiere della politica italiana, ma ci sono anche tanti attivisti del Movimento 5 stelle che ne stanno discutendo sul sito del leader Beppe Grillo (leggi qui). I pentastellati si dividono fra favorevoli e contrari. Anche la Lega Nord appoggia la revisione del reato di legittima difesa con in testa il suo segretario Matteo Salvini.

«Comunico a tutti coloro che ne siano interessati – è questo il testo del messaggio che gira sui social network da computer e per cellulari – che presso l’UFFICIO SEGRETERIA o ANAGRAFE del vostro comune di residenza é possibile firmare per un referendum di iniziativa popolare sulla legittima difesa della casa e dei beni. Nella proposta di legge sarà potenziata la tutela della persona che difende la propria casa, i propri beni e i propri cari. La cosa più importante é che viene negato il risarcimento delle eventuali lesioni causate al ladro o agli eredi in caso di morte. Mi permetto di segnalarlo perché partiti, giornali e televisioni non ne stanno dando assolutamente notizia, pertanto vi prego di firmare e far firmare il maggior numero di persone. Grazie. C’è tempo fino a metà maggio circa. Serve solo la carta di identità in corso di validità ed essere residenti. PASSATE PAROLA ANCHE AD AMICI. SI DOVRANNO RECARE PRESSO I LORO COMUNI DI APPARTENENZA».

Il messaggio è scritto proprio così, non abbiamo cambiato una virgola ma solo corretto qualche obbrobrio grammaticale. Nel testo, come di consueto, si fa riferimento ad un presunto silenzio dei mass media sull’argomento. In molti Comuni italiani (soprattutto al Nord), si può già firmare per questo referendum che prevederebbe «l’aumento delle pene da 2 a 6 anni per violazione di domicilio; nessun risarcimento a chi ruba in casa altrui in caso di difesa; nessun reato e condanna per chi si difende a casa propria da ladri e delinquenti».

Propaganda, in realtà il testo recita:

Art. 1
(Modifiche all’articolo 614 del codice penale)

1. All’articolo 614 del codice penale sono apportate le seguenti modifiche:
a) Al primo comma le parole “da sei mesi a tre anni” sono sostituite dalle seguenti ”da uno a sei anni”;
b) Al terzo comma sono aggiunte le seguenti parole:”Ma si procede d’ufficio se il fatto è stato commesso per eseguire un delitto perseguibile d’ufficio”:
c) Al quarto comma le parole “da uno a cinque anni” sono sostituite dalle seguenti “da due a sette anni”;
d) Dopo il quarto comma è inserito il seguente: “Colui che ha posto in essere una condotta prevista dai commi precedenti non può chiedere il risarcimento di qualsivoglia danno subìto in occasione della sua introduzione nei luoghi di cui al primo comma”.

Art. 2
(Modifiche all’articolo 55 del codice penale)


1. All’articolo 55 del codice penale, in fine, è aggiunto il seguente paragrafo: “Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’articolo 52”.

In alcune zone del Sudafrica la Legge consente di sparare a chi entra in casa per rubare. È una prassi talmente comune che fuori dalle abitazioni viene messo un cartello per scoraggiare i furti perché, una volta entrati, non si sa cosa può accadere. Una tesi che la difesa del campione paralimpico sudafricano Oscar Pistorius aveva provato a portare avanti quando questo uccise la sua compagna Reeva Steenkamp, la notte di San Valentino del 2013. Pistorius aveva provato a nascondere il suo gesto dietro la paura di aver un ladro in casa. Si scoprì invece che sapeva benissimo quello che faceva. Forse è il caso di meditare prima di chiudere la porta di casa e imbracciare i forconi. O, peggio ancora, le pistole.

Francesco Cangemi
Francesco Cangemi

Giornalista pubblicista che ama definirsi cantore della modernità e signor Wolf in salsa bruzia. Prima che nelle redazioni ha bazzicato per qualche anno nel teatro come attore e con qualche esperimento alla regia ma poi, per fortuna, ha smesso. Ha scritto diversi racconti ma molti sono ancora nella sua testa e ha collaborato a smisurate cose. Ah sì... ogni tanto parla in terza persona...

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