di Carla Monteforte
È fatta. Dire arrivederci a Sanremo è un po’ come disfare l’albero, non lo sopportavi più ma la casa ti sembra improvvisamente spoglia e squallida. Hanno vinto i 3 Claudio Villa, Il Volo, un ibrido, creato in laboratorio shakerando il seme congelato del reuccio a quello di Valerio Scano, partorito dalla Clerici. Un esempio di immigrazione al contrario, di rimpatrio dei cervelli (più o meno), essendo i tenorini delle celebrità in Brasile, Usa, Messico, ed in tutti quei luoghi del mondo dove gli italoamericani fanno sì che Made in Italy resti sinonimo di spaghetti, mandolini e pop lirico, e dei perfetti sconosciuti in Italia. Ad un passo dalla vittoria Nek, arrivato prima undicesimo e poi secondo, ha dimostrato come tutto passi eccetto i Novanta e lo sguardo maliardo a due millimetri da telecamera da lui brevettato e ripreso come cifra stilistica dai Dear Jack. Roba da plagio. La grande incognita della kermesse, tuttavia, è l’entusiasmo girato intorno a Malika Ayane, terza arrivata data dagli esordi per favorita, esaltata dai circuiti sinistroidi della musica non proprio sotterranea ma da primo piano altezza strada che ne hanno decantato eleganza e stile. Inspiegabile (e l’apparecchio non c’entra). A giochi chiusi, per ricordarsi delle canzoni dell’edizione 2015 toccherà attendere la prima fiera di paese, l’unico luogo in cui i sanremesi esistono oltre la settimana in cui vengono ogni anno riesumati. I cinque giorni di Carlo Conti, in tutta onestà, sono stati oltre ogni aspettativa. Un ego minuscolo, quello del conduttore toscano, che ha reso sopportabile la durata esagerata della manifestazione orfana del momento più bello per antonomasia, eliminato non si capisce perché dagli autori, la serata dei duetti, sostituita dai videomessaggi seguendo in trend del momento lanciato da Abu Bakr al-Baghdadi. Tralasciando l’inutile Rocìo, promosse a pieni voti Emma e Arisa la cui baracconaggine ha fatto da contrappeso alla presenza discreta del padrone di casa che ha scelto di chiudere le danze con un regalo di San Valentino alle donne (quel bonazzo di Will Smith) e la sgraziata Gianna Nannini, madre single cinquantenne (e quindi in “quota fenomeni”) massacrata dal web, il vincitore (a)morale del Festival di #sanremo2015.
Segui i post di mmasciata
Il collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.
GRAZIE DEI FIOR | I tre Claudio Villa (in provetta) volano a Sanremo
mmasciata
di Carla Monteforte
Condividi questo post
GRAZIE DEI FIOR | Via l’unica sanremese, ha vinto la Vanoni
CARTOLINE A PONZONE | Integratori
mmasciata
Segui i post di mmasciataIl collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.