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STRADE DEL PAESAGGIO | «Tremate padroni, Ken Parker è tornato»

mmasciata
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Ottobre12/ 2014
Ivo Milazzo, creatore di Ken Parker, intervistato da Michele Giacomantonio
Ivo Milazzo, creatore di Ken Parker, intervistato da Michele Giacomantonio

di Michele Giacomantonio

Quando Ken Parker cominciò a cavalcare nelle vaste praterie del West, la mia generazione correva cercando di evitare i candelotti dei lacrimogeni che rimbalzavano sul selciato delle città italiane. Era il 77 e avevamo ben impressa nella mente la bella faccia di Robert Redford, protagonista di “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo”. Del personaggio nato dalla matita di Ivo Milazzo e dalla fantasia di Giancarlo Berardi ci piaceva la battaglia per il rispetto dei nativi americani e per la natura e il disprezzo verso certo mercantilismo già trionfante, che avrebbe fatto diventare l’America quel che è adesso, oltre che quel disincanto che non affievolisce il desiderio di una umanità migliore, ma che anzi rende quel desiderio ancora più struggente. Ivo Milazzo è un signore dalla bella chioma di un biondo antico, con gli occhiali e i baffi e ha appena finito di parlare assieme ad Enrique Breccia, maestro e autore di fumetti argentino, di come nasce un fumetto e della potenza evocativa del tratto disegnato.

Su quella poltrona rossa che dà il via all’evento Le strade del Paesaggio c’erano i padri di Alvar Mayor, il guerriero meticcio che ci porta nel Perù del XVI secolo e di Kenneth Parker, più noto come Ken, trapper, scout delle “giacche blu”, che cambia mestiere perché il massacro dei pellerossa gli pare insopportabile e approda nella New York dell’industrializzazione finendo come operaio in una fabbrica e guidando uno sciopero che viene represso nel sangue dalla polizia. E il richiamo inevitabile è a una tavola proprio di Milazzo, che nel libro che racconta De Andrè, ci porta nella macelleria messicana del G8 genovese. Questi incroci, tra la storia raccontata senza mistificazioni e la punta delle matite, creano fumetti che non sono separati dalla realtà, dando vita a personaggi che non sono eroi nel senso più diffusamente inteso, ma persone che si battono per ideali, spesso destinati alla sconfitta.

La tavola su Ken Parker esposta al festival del Fumetto di Cosenza
La tavola su Ken Parker esposta al festival del Fumetto di Cosenza

 

Per questo a Ken Parker non poteva mai succedere quel che invece è possibile all’altro mito del fumetto western italiano. Tex Willer può sparare infinite volte senza mai ricaricare la sua sei colpi, mentre Ken è interamente calato dentro storie che vestono la realtà, sin nelle minuzie, proponendo al lettore una ricostruzione ambientale e storica riguardo alle armi, ai costumi, ai dettagli, e alla cultura degni del Barry Lindon di Kubrick. Se il vincolo con la realtà non viene reciso, allora anche la politica entra nel fumetto. Non è solo il caso dell’Eternauta, storia di fantascienza che pare annunciare l’assurdità delle dittature sudamericane, ma anche del fumetto che lo stesso Breccia realizza raccontando il Che.

E del resto è lo stesso Milazzo a confermare che Ken Parker cresce in quella speranza tradita del Sessantotto, “tramutata in tragedia armata dagli anni di piombo”. Un confine difficile quello tra la giustezza della lotta e la deriva violenta che lo stesso personaggio di Milazzo conosce, quando la matita del suo autore lo porta con la più grande drammaticità, ad uccidere negli scontri tra scioperanti e polizia a cavallo un agente. Ormai sono 16 anni che gli appassionati del fumetto di Milazzo e Berardi aspettano di sapere che sorte ha avuto il loro anti eroe, ed è Milazzo ad annunciare che presto la sua matita riporterà Ken Parker alla luce, lasciando viva l’attesa affermando che “forse sarà l’epilogo definitivo, oppure l’inizio di una nuova serie”.

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Il collettivo Mmasciata è un movimento di cultura giovanile nato nel 2002 in #Calabria. Si occupa di mediattivismo: LA NOSTRA VITA E' LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE.

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