I nuclei anti sommossa della polizia olandese hanno recintato l’area intorno a Spuistraat, nel cuore della Capitale, e con l’ausilio delle unità a cavallo hanno forzato l’ingresso ed arrestato 46 persone. I tafferugli fuori dall’edificio sono proseguiti anche dopo gli arresti. Nelle prime ore della mattina, numerosi blindati della polizia hanno circondato lo stabile per tentare di sgomberare con la forza l’occupazione. Dopo diverse ore di resistenza le forze dell’ordine sono riuscite ad entrare nell’edificio, mentre numerosi manifestanti si riunivano in presidio sedendosi a terra per non far passare i cellulari su cui erano stati caricati diversi occupanti minacciati di imponenti multe (più di 100mila euro a testa) e processi per direttissima.
Righe di qualche giorno fa, un flashback come si dicono quelli bravi nel genere. Oggi non fa notizia perché in Olanda è il giorno di Feyenoord – Roma, il secondo round ad una settimana fa dal barbaro saccheggio in mondovisione della capitale italica. A compierlo, ricorderemo, con una certa fotogenica fierezza da documentario scientifico del domani, sono stati gli stessi homo sapiens sapiens che, al netto di un gruppetto di arrestati, qualche ora dopo aver compiuto gesti di indubbia tensione evolutiva tipo il lancio di bombe di piscio e birra verso la “Barcaccia” del Bernini a Piazza Navona, sono stati accompagnati a vedere la partita di calcio allo Stadio Olimpico come se niente fosse e che la vedranno stasera, come se niente fosse, insieme a 2500 tifosi della Roma già arrivati, sempre come se niente fosse, nella serata di ieri ad Amsterdam e oggi trasferiti a Rotterdam con un imponente (mai quanto costoso) dispiegamento di forza pubblica a garantirne la sicurezza. Ci riusciranno? Forse sì, ma a che prezzo? Ci sono posti in cui non se lo chiedono più, tipo in Grecia dove, di fronte all’ennesima vergogna nel derby fra Panathinaikos e Olympiakos – finito in guerriglia la sera allo stadio e in rissa la mattina dopo alla Lega nella riunione che doveva discutere delle violenze – il governo ha deciso di fermare il calcio.
In Olanda e in Italia però di Tsipras non se ne vedono, bene o male che sia, perciò sarà il caso di capire cosa può accadere oggi.
Da Roma la polizia mostra i muscoli, in costante (scrivono, in tardivo potevano aggiungere) contatto con quella olandese , raccomanda ai tifosi giallorossi di «adottare ogni possibile cautela per evitare ogni eventuale problema e far sì che la trasferta si svolga in un clima di festa è sport». Quanti giorni di guerra urbana sono stati preceduti da queste parole. Alle 17.15 precise partirà un treno dalla stazione centrale di Amsterdam diretto al Feyenoord Stadium di Rotterdam, mentre il ritorno ad Amsterdam è programmato alle 23.50 dopo la gara. I cancelli dello stadio saranno aperti dalle 18.30 con perquisizioni capillari nei campi a quanto pare ai limiti dello stato di diritto. I settori riservati ai tifosi romanisti sono il GG, il G e l’Y2, protetti da barriere di plexiglas e con il 20 per cento in più di steward rispetto alle gare normali. Difficile capire fino in fondo come si sposi tutto ciò con la serena fruizione di uno spettacolo sportivo, in una situazione di rischio scontri, il dettaglio degli spostamenti diffuso, realmente in modo capillare, già la giornata di ieri. Del resto non sarà difficile trovarli i romanisti, visto che al porto vecchio di Rotterdam è stata allestita una «Fan Zone» con bar e punti ristoro, che sa molto di porto franco o di ghetto, dato che attorno al porto vecchio sarà il deserto, con negozi e uffici chiusi fin dal mattino e visto inoltre che «l’uso di sostanze alcoliche deve essere evitato al di fuori della fan zone per non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa olandese», che prevede anche l’arresto. Arresti che gli agenti olandesi in questi giorni non stanno certo risparmiando, va sottolineato, anche con le maniere forti. Di pericolosi hooligans saccheggiatori di città d’arte? Non proprio.
Dimenticavamo, il flashback. Si riferisce all’arresto di studenti e professori universitari del Bugenhuis (VIDEO | FOTO), sgomberati con l’uso dei reparti speciali e portati in gattabuia dopo 12 giorni di occupazione. Protestavano contro i tagli alla cultura, al ridimensionamento dell’offerta formativa e alla privatizzazione del sapere.
Capirai, roba che nei licei italiani fanno indisturbati ogni novembre almeno dagli anni settanta. Non fateglielo sapere, altrimenti rischiamo che questi biondi con gli occhialini ci vengano ad occupare Piazza Navona, già in realtà monopolizzata dai bangla con quei cosi volanti non identificati. Meglio di no, in fondo le università olandesi sono posti pericolosi dove non danno la laurea honoris causa secondo l’indice Auditel come si fa da noi, ma dove studenti e professori guidati da un sindaco musulmano stanno raccogliendo i fondi per restaurare la fontana di Piazza di Trevi perché – parole di Ahmed Aboutaleb, sindaco laburista di Rotterdam di chiare origini marocchine -: «Roma appartiene al mondo intero, e ferendola hanno ferito anche la nostra metropoli globale e operaia insieme». Gli stessi che stanno mobilitando le piazze di una nazione per difendere l’accesso allo studio sono stati capaci di mettere in piedi il De Kuip, lo stadio-meraviglia (più bello non solo delle strutture fatiscenti italiane e probabilmente della Barcaccia di Piazza di Spgana, qualcuno lo ammetta) figlio non di secoli e secoli di storia passata e offesa dai connazionali come da noi, ma di quell’architettura postmoderna che esalta l’odierna città portuale rinata dalle ceneri del bombardamento a tappeto che Hitler ordinò per punire gli olandesi del grave crimine di neutralità e pacifismo negli anni in cui noi eravamo i devastatori di mezzo mondo.
Bando alle ciancie storiche però, qui e ora è tutto pronto per distrarsi con lo spettacolo sportivo, in gioco c’è la coppa. Cavalli con visiera, eserciti con attrezzature speciali, barriere e sirene. Ma, in fondo i ragazzi che fanno realmente paura ai governi non sono quelli che tuttalpiù si divertono a devastare qualche vecchio coccio, ma quelli che assiepati nei presidi di cultura provano a frapporsi agli scempi del potere economico. Quarantasei di loro sono stati presi qualche giorno addietro, gli altri magari stasera andranno a vedere il Feyenoord contro la Roma. Per starsene tranquilli gli basterà mimetizzarsi a suon di rutti, non uscendo mai da questa immensa «Fan Zone» che chiamano Europa.
AGGIORNAMENTO: Ore 18.10 – UN TIFOSO DELLA ROMA ARRESTATO
Secondo quanto riportato da media locali, un tifoso della Roma è stato arrestato per aver tentato di abbandonare la Fan Zone nei pressi del Porto Vecchio dopo che la polizia aveva raccolto un gruppo di supporter giallorossi per alcuni controlli (VIDEO). Anche altri sei tifosi sarebbero stati arrestati. Cinque persone per violenza pubblica, mentre un altro per aver acceso dei fuochi d’artificio al centro della città, come sottolinea anche l’inviata di Ad, Adrianne De Koning. Tra gli arrestati figurano sia tifosi della Roma che del Feyenoord. Ottantatrè tifosi giallorossi intanto sono in stato di fermo preventivo in una caserma vicino allo stadio. Sono stati denunciati abusi e maniere forti da parte degli agenti olandesi, che hanno fermato alcuni autobus di tifosi in mezzo alla campagna sotto la pioggia (VIDEO)