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SPECIALE IJF15 | Tre verbi: sabotare, controllare e ridere

edward snowden
Francesco Cangemi
Francesco Cangemi
Aprile18/ 2015

gazebo ijf15

di Francesco Cangemi

Il terzo giorno del Festival internazionale del giornalismo è caratterizzato da tre verbi: sabotare, controllare, ridere. Ogni verbo porta un nome: Erri De Luca, Edward Snowden e Gazebo. Che poi, se uno si ci ferma a pensare, sono anche tre modi per affrontare la vita. Ore di fila in una Perugia dal cielo grigio per vedere lo scrittore, l’informatico e la banda di Rai Tre ma ne valeva la pena. L’attenzione totalizzante è su Edward Snowden in collegamento con Ijf15 dalla sua località protetta in Russia. Che ironia: il Paese di Putin garantisce la libertà all’uomo che ha dimostrato come la sua nazione, gli Stati Uniti, siano intenti a spiare il mondo. Quando la faccia da nerd di Snowden troneggia all’interno della Sala dei Notari gli applausi scrosciano. La mamma del festival Arianna Ciccone è commossa quasi alle lacrime. Ed parla e dice cose che ormai ripete da tempo ma che suonano sempre come un pugno nello stomaco alla democrazia. “Ci spiano in qualunque momento, con il controllo dei dati stanno creando il più grande sistema di oppressione della Storia”. Boom. Basterebbe solo questo per far terminare il suo seguitissimo intervento. Ma le parole di Snowden si fanno ancora più inquietanti quando sottolinea che “tutti i Paesi liberali controllano in modo uguale” e che “non sapremo mai qual è il fine del controllo”. Intanto la regista Laura Poitras, che su Ed ha realizzato un docufilm, fa sapere che a breve uscirà altro nuovo materiale sul controllo dei dati. Inquietante. Inquietante come sapere che “il rapporto fra Stati Uniti e Italia – dice Snowden – è molto saldo quando si parla di servizi segreti”. Peccato che fra la Cia e la pummarola a vincere sia l’intelligente a stelle e strisce in barba ai vantati ottimi rapporti che, da questo punto di vista, appaiono abbastanza unilaterali.

Prima dell’arrivo via hangout di Snowden in sala si parla con il primo scrittore incriminato per istigazione a commettere reati. Entra Erri De Luca e in un attimo la Sala dei Notari diventa la Sala dei NoTav. Sottigliezze linguistiche che cambiano il senso delle cose. E cambiano il senso della vita e portano uno dei più stimati scrittori italiani e finire sul banco degli imputati solo perché ha manifestato la vicinanza a chi, in Val di Susa, ritiene che la linea ferroviaria ad Alta velocità fra Torino e Lione non serva a nulla. Non è necessario, incalza lo scrittore partenopeo, vedere sfrecciare un treno che sarà sempre vuoto passare dentro una montagna d’amianto. De Luca tiene una vera e propria lectio magistralis sulla parola “sabotaggio”. Dimostra come le parole, ogni singola parola, sia davvero importante così come lo è il pensiero e che lui, di negare quei pensieri e quelle parole di sostegno ai NoTav, non ne ha intenzione. A costo d’essere condannato il giorno del suo compleanno, il 20 maggio, stessa data in cui il Tribunale di Torino si dovrebbe pronunciare sulla vicenda.


La lunga e affollata giornata nella Sala dei Notari si conclude con la banda di Gazebo. Il programma domenicale di Zoro si sposta al martedì e per Perugia diventa eccezionalmente una sorta di spettacolo teatrale con tutti i protagonisti oltre a Diego Bianchi: Marco Damilano, Makkox, Antonio Sofi e l’irresistibile Mirko Matteucci. Tre ore di risate, di aneddoti (Zoro Bianco racconta di quando Alfano lo “blocco” su Twitter), di giornalismo “diverso” e con l’anticipazione: dal 22 maggio la trasmissione è promossa in prima serata. A Gazebo parlano di Mmasciata, anzi del papà del nostro sito. Finisce fra i tweet più divertenti e nelle risate della sala la disavventura di Alfredo Sprovieri, che “litiga” con i servizi pubblici umbri finendo fuori da Perugia…

#Ijf15 review:

Francesco Cangemi
Francesco Cangemi

Giornalista pubblicista che ama definirsi cantore della modernità e signor Wolf in salsa bruzia. Prima che nelle redazioni ha bazzicato per qualche anno nel teatro come attore e con qualche esperimento alla regia ma poi, per fortuna, ha smesso. Ha scritto diversi racconti ma molti sono ancora nella sua testa e ha collaborato a smisurate cose. Ah sì... ogni tanto parla in terza persona...

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