(Immagini di Marco Mastandrea, montaggio di Giacomo Pellini)
“Decide Roma, decide la città”. Dietro lo striscione 20mila persone partite da Piazza Vittorio per arrivare a Piazza Madonna di Loreto, a due passi da piazza Venezia militarizzata e a tre dal Campidoglio. A Piazza Vittorio il 19 marzo è stato il sabato dei centri sociali, movimenti, precari e sindacati di base. Ad esporre lo striscione di testa della manifestazione anche alcuni bambini che frequentano la palestra popolare “La Torre”.
Un popolo rumoroso e composito, che ha marciato contro «le privatizzazioni, la svendita del patrimonio pubblico, il taglio ai servizi sociali, gli sfratti e gli sgomberi» e soprattutto contro il Documento unico di programmazione (Dup) firmato dal commissario straordinario di Roma Capitale, Francesco Paolo Tronca.
«Venderesti tua madre?», «venderesti tuo fratello?», «venderesti tua nonna?» si legge sui cartelli dei manifestanti. Il corteo è stato costellato da colori dei fumogeni, striscioni di centri sociali e movimenti per la casa, bandiere di Usb e Cobas, scortato da blindati e agenti delle forze dell’ordine mentre un elicottero sorvolava l’area. Il corteo ha attraversato il centro di Roma come non accadeva da tempo. I manifestanti, partiti da piazza Vittorio, sono sfilati senza incidenti su via Merulana, via Cavour per arrivare fino a piazza Madonna di Loreto. Qui alcuni hanno deciso di salire in Campidoglio, passando per la scalinata che costeggia il Museo del Vittoriano. Gli altri partecipanti hanno invece deciso di proseguire in direzione San Giovanni . Il nuovo corteo è giunto ai piedi del Colosseo dopo avere percorso via dei Fori imperiali, dove è presente un blocco delle forze dell’ordine con agenti in tenuta anti sommossa.