
“Gianroberto bucherà lo schermo, ne sono sicuro“. Un’opinione che in bocca a uno dei principali protagonisti della comunicazione del Movimento Cinque Stelle diventa una notizia. Il guru del movimento sarà presto in un talk televisivo, probabilmente seguito da Beppe Grillo, questa è l’impressione di chi ascolta; il dietro le quinte del Festival del giornalismo regala impressioni e dichiarazioni che vanno ben oltre i comunicati, le dichiarazioni e le pianificazioni comunicative della politica, affondano direttamente le mani nella carne viva delle strategie.
Tenere lontani dai talk show gli uomini di Grillo, che ha sempre dimostrato di detestare i pollai catodici, è sempre più difficile.Le prime donne a cinque stelle crescono in audience e in ambizioni. Legittime, tanto che lo stesso comico frontman ha cambiato da tempo la sua strategia comunicativa per la televisione, con l’apparizione da Mentana e la famosa intervista abbraccio alla giornalista. Tenerli a bada insomma è sempre più difficile, ed è compito di Nicola Biondo, ex cronista giudiziario nel Trapanese de L’Unità e oggi direttore dell’ufficio comunicazioni pentastellato.
Per la prima volta in un confronto con l’omologo Francesco Nicodemo, a libro paga del rullo compresso renziano, è stato stimolato dalle osservazioni della docente Elisabetta Gualmini, preside dell’istituo Cattaneo e dalle spigolature del giornalista Giuliano Santoro, decostruttore della favola grillina.
Il giornalista cosentino si è opposto alla narrazione mainstream del dibattito, ha parlato di un’Italia bloccata da 20 anni, di propulsioni dal basso che si scontrano con un muro di gomma sempre più spesso e di un deficit patologico fra rappresentanza e rappresentazione. Alla lettura movimentista delle cose si è contrapposta una dialettica incentrata su come la comunicazione politica riesce a dominare il dibattito giornalistico. E’ davvero tutto rivoluzionato rispetto a soli tre quattro anni fa? Dal dominio di Berlusconi forse si è solo passati al triumvirato di leader attorno ai quali arranca la forma partito.
E se star dietro con efficacia a Renzi, Grillo-Casaleggio e Berlusconi diventa sempre più importante per il giornalismo italiano, stare accanto alla vita i cittadini appare sempre più difficile.