di Francesco Veltri
Mario Occhiuto aveva già allertato i suoi uffici stampa di Comune e Provincia di Cosenza: “Mi raccomando, restate tutta la notte svegli davanti alla finestra. Appena cadono i primi fiocchi bianchi, inviate al mondo il comunicato stampa di chiusura scuole”. I meteorologi locali avevano dato per certa la neve in città con temperature polari nella notte e per tutta la giornata di lunedì, mentre quelli del nord, forti delle loro 32 lauree conseguite con lode, profetizzavano bufere in Calabria che neanche l’Alaska. Matteo Salvini, temendo di rimanere bloccato al sud per più di due ore, aveva rinviato in extremis la sua tappa cosentina del fortunato tour che lo sta portando in giro per il Meridione, e il governatore Mario Oliverio aveva annunciato che l’azione politica della sua giunta purtroppo sarebbe rimasta ferma qualche settimana causa neve in arrivo. “A Bologna e Milano con un metro di neve lavorano lo stesso? Conto di raggiungere gli stessi risultati prima della conclusione del mio mandato”. Poi, però, a sorpresa, è spuntato il sole con una temperatura in città, alle 9 del mattino, di sette gradi. L’ennesimo noioso sole che da secoli, in questa terra “desolata”, sconvolge i piani di chi ama rallentare. E così, i metereologi locali hanno spiegato perché non è nevicato, quelli del nord hanno detto “noi lo avevamo detto”, Salvini ha dichiarato che non gli sono arrivate in tempo le felpe con la scritta “Cosenza” e Oliverio ha annunciato duri provvedimenti, da qui a breve, nei confronti della Protezione Civile calabrese. Perché “a San Giovanni in Fiore – ha chiosato il neo presidente della Regione – queste cose non accadono. Quando è prevista, la neve arriva. E non tradisce mai”.